Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
- il diritto all'abitazione è un diritto fondamentale, riconosciuto da numerosi trattati internazionali, tra cui l’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani e questo diritto garantisce che ogni individuo abbia accesso a un’abitazione sicura, accessibile e dignitosa;
- l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (Aterp Calabria), istituita con L.R. n. 24/2013, cura la realizzazione di specifici programmi di edilizia residenziale pubblica per rispondere alle esigenze abitative dei nuclei familiari che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, attua interventi di edilizia residenziale diretti alla costruzione di nuove abitazioni e all’acquisto e al recupero di abitazioni e immobili degradati destinati alla locazione permanente alle fasce sociali più deboli, gestisce il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica, effettua la manutenzione, gli interventi di recupero e la riqualificazione degli immobili. L'Aterp è commissariata dalla Regione sin dal 2016, è priva, quindi, di un Direttore Generale e ha forti carenze nella pianta organica. I dati regionali relativi al 2021 riportano che l’Aterp, in quell’anno, gestiva 34.416 alloggi di edilizia residenziale pubblica;
- nel mese di marzo 2021 sono state avviate le attività dell'Osservatorio Regionale sulle Politiche Abitative, come previsto dalla Legge 431/98, dal D.lgs. 112/1998 e dalla L.R. 32/1996 per il monitoraggio della condizione abitativa nel territorio regionale e la ridefinizione delle priorità regionali nel settore delle politiche abitative.
Considerato che:
- la Regione Calabria ha pubblicato nel 2022 il “Primo Rapporto sul Disagio Abitativo nella Regione Calabria”, rapporto curato dal Dipartimento Lavori Pubblici e Politiche di edilizia abitativa e riferito al 2021. Il rapporto evidenzia che numerose famiglie, nella nostra regione, non dispongono di abitazioni adeguate, vivono in condizioni di degrado e si recano spesso presso gli Enti comunali per avere risposte concrete attraverso l’attuazione di giuste politiche sociali. Solo il 46% dei comuni calabresi hanno risposto al monitoraggio e gli alloggi di edilizia sociale calcolati su questo campione risultano essere più di 15.000, ma solo il 39% di questi risultano idonei, mentre il resto sono inagibili o privi dei requisiti minimi di sicurezza. Oltre il 60% sono stati costruiti prima degli anni Ottanta e sono carenti sotto il profilo energetico e strutturale. Necessitano di interventi di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico, attraverso la realizzazione di isolamento termico delle pareti perimetrali e dei tetti, la sostituzione degli infissi e la realizzazione di nuovi impianti (termici, idrici, elettrici). Il 15% degli alloggi popolari monitorati versa in pessimo stato di conservazione e il 60% in stato mediocre. Diversi Comuni hanno segnalato la necessità di ricevere finanziamenti pubblici per poter effettuare lavori di manutenzione straordinaria, non più rinviabili, al fine di poter garantire l’incolumità e la sicurezza degli assegnatari. Il rapporto denuncia anche una distribuzione geografica inadeguata degli alloggi pubblici, con molte aree rurali completamente prive di edilizia residenziale pubblica. Gli alloggi disponibili sono spesso concentrati in zone urbane degradate, privi di accesso a servizi essenziali come trasporti, scuole e strutture sanitarie. In Calabria le famiglie vulnerabili, incluse quelle con minori, anziani e persone con disabilità, sono particolarmente esposte a condizioni abitative precarie. Esiste una richiesta consistente di alloggi di edilizia sociale, ma il numero di assegnazioni effettuate, rispetto al totale richiedenti, è decisamente basso. Viceversa si rileva un numero di esclusi e/o un numero di domande insoddisfatte molto alto.
- a dicembre 2024 Uil Calabria e Uniat Calabria hanno pubblicato un report sul disagio abitativo nella nostra regione, secondo il quale oltre 11.000 domande per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica risultano inevase, evidenziando una carenza strutturale di alloggi disponibili, non adeguata a rispondere al fabbisogno abitativo della popolazione più vulnerabile, e un disagio crescente tra le famiglie calabresi. Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è in gran parte obsoleto, con edifici costruiti prima del 1980, e necessita di urgenti interventi di manutenzione e riqualificazione energetica. I costi dell’affitto privato continuano a rappresentare una grave problematica per i nuclei familiari a basso reddito e solo una piccola percentuale delle famiglie calabresi riesce ad accedere ad alloggi a canone calmierato, a causa di una disponibilità limitata. Questo a fronte di 450 mila appartamenti vuoti o inutilizzati (circa il 40% del totale degli immobili). Il problema è particolarmente grave nel contesto della povertà diffusa nella regione. I dati emersi da una recente relazione della Corte dei Conti, poi, raccolti e analizzati nel report, e i risultati sull’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza mostrano una situazione drammatica: migliaia di famiglie calabresi continuano a vivere in condizioni di disagio abitativo senza una prospettiva concreta di miglioramento. La stessa fonte riporta che dei 57 progetti finanziati con il Programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), la spesa effettiva è ferma all’8% e non si riescono a superare le lentezze amministrative e operative nella realizzazione degli interventi previsti anche per il Programma “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”, approvato nell’ambito del Fondo complementare al PNRR.
Tenuto conto che:
- a dicembre 2024 un’operazione coordinata dalla Procura di Catanzaro e condotta dalla Digos e dai carabinieri del Comando provinciale ha portato alla luce, nella città di Catanzaro, irregolarità nell'assegnazione delle case popolari, in genere localizzate nell’area sud della città capoluogo, a maggiore disagio abitativo. L’inchiesta, partita nel 2022, ha evidenziato come da anni fosse attivo un sistema parallelo che inquinava l’assegnazione delle case popolari e che aveva trasformato l’Aterp in una sorta di agenzia immobiliare. Soggetti che non avevano titolo riuscivano comunque ad ottenere alloggi popolari pagando somme di denaro o altre utilità a funzionari compiacenti dell'Azienda. Secondo gli inquirenti anche l’ufficio Patrimonio, messo al corrente delle irregolarità effettuate nell’assegnare gli alloggi popolari, si girava dall’altra parte. Nonostante l’Ente vantasse crediti per circa 11milioni di euro, per via delle tante e decennali morosità, nessuno attivava i procedimenti di riscossione o aveva mai aggiornato gli elenchi dei morosi. Di 400 alloggi Aterp presenti su Catanzaro, solo 150 sono regolarizzati, mentre degli altri 250, occupati abusivamente, non hanno mai chiesto la regolarizzazione. L’Aterp catanzarese gestisce in totale 2.500 alloggi, ed in cinque anni, da giugno 2019 (periodo di pubblicazione della graduatoria vigente) gli uffici hanno assegnato solo quattro alloggi ed hanno proceduto alla riacquisizione solo di dieci alloggi.
- nell’inchiesta denominata “Case popolari“, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ed eseguita dai Carabinieri a febbraio 2024, è emerso il controllo da parte della criminalità organizzata sul settore delle assegnazioni delle abitazioni amministrate dall’ Aterp e dell’Ente Patrimonio Edilizio del Comune di Reggio Calabria, “un vero e proprio mercimonio del patrimonio edilizio sociale”. Per gli inquirenti, ci sarebbe stata la ‘ndrangheta dietro il mercato illegale degli alloggi popolari, che venivano assegnati a persone non aventi diritto;
Preso atto che:
- appaiono evidenti le gravi inefficienze dell'Aterp nella gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che, associate allo stato di conservazione degli stessi, con edifici vetusti e obsoleti e una scarsa o nulla manutenzione, non solo impediscono l’utilizzo del patrimonio esistente, ma aumentano anche il rischio di occupazioni abusive, alimentando tensioni sociali. Le famiglie calabresi in condizioni di disagio abitativo vivono spesso in alloggi sovraffollati, insalubri e privi dei requisiti minimi di sicurezza.;
-le irregolarità emerse nell'assegnazione degli alloggi popolari minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e compromettono il diritto fondamentale all'abitazione. È necessario un intervento tempestivo per riformare le procedure di assegnazione degli alloggi, garantire trasparenza e legalità, e assicurare che le risorse destinate all'edilizia residenziale pubblica siano utilizzate in modo efficace, equo e con tempi decisamente più rapidi. Le occupazioni abusive degli alloggi popolari sono in crescita, compromettendo il diritto di accesso per chi è regolarmente in graduatoria. In Calabria vi è, poi, un elevato numero di sfratti, soprattutto per morosità incolpevole, che rappresentano circa il 90% dei casi totali di sfratto registrati negli ultimi anni. L’incidenza degli affitti sul reddito familiare è insostenibile per molte famiglie della nostra regione: circa il 35% delle famiglie in affitto spende più del 40% del proprio reddito per la casa, rendendo difficoltoso sostenere altre spese essenziali;
- l’abitazione rappresenta una condizione indispensabile per l’accesso all’istruzione, alla formazione e a una buona occupazione e solo l’edilizia residenziale pubblica e quella sociale possono attutire il problema della tensione abitativa. Il rilancio e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico appaiono ancora più importanti in una regione che sta invecchiando, in un territorio, il più povero dell’Europa, dove gli stipendi sono sempre più bassi e dove la questione casa potrebbe diventare un vero e proprio rischio sociale.
Tutto ciò premesso e considerato
INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. quali strategie intenda adottare per incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica, anche attraverso la costruzione di nuovi alloggi e coinvolgendo gli enti locali e il settore privato in questo processo, al fine di rispondere adeguatamente al crescente disagio abitativo in Calabria, con particolare riferimento alle famiglie in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica;
2. quali misure siano state predisposte per garantire il rispetto delle graduatorie di assegnazione al fine di velocizzare le procedure di assegnazione degli alloggi popolari e contrastare occupazioni abusive e favoritismi;
3. se siano stati stanziati fondi per interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli alloggi esistenti e quali siano i tempi previsti per la realizzazione di tali interventi;
4. se siano previsti programmi specifici per la riqualificazione e il recupero del patrimonio edilizio pubblico non utilizzato, con tempi certi per la loro attuazione;
5. quali iniziative si intendono assumere per affrontare le gravi inefficienze dell'Aterp Calabria nell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, garantendo la trasparenza e la legalità nelle procedure di assegnazione degli alloggi, prevenendo future irregolarità e abusi;
6. quali azioni siano previste per prevenire gli sfratti, in particolare per le famiglie colpite da morosità incolpevole, e se sia stato attivato un fondo regionale, in aggiunta ai fondi statali, per il sostegno al pagamento degli affitti.
20/01/2025
D. TAVERNISE