XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale – Attività
N. 40
RESOCONTO
SOMMARIO
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SEDUTA DI MERCOLEDÌ
31 LUGLIO 2024
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LUCIANA DE
FRANCESCO
Inizio lavori h. 11.59
Fine lavori h. 14,18
INDICE
ALECCI Ernesto
Francesco (Partito Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
CORTELLARO Antonio,
dirigente Settore assistenza giuridica
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO SCHIAVO Antonio
Maria (Gruppo Misto),*
MANCUSO Filippo, Presidente
del Consiglio regionale della Calabria
MATTIANI Giuseppe (Forza
Italia)
TALERICO Antonello (Forza Italia)
TAVERNISE Davide (Movimento
Cinque stelle)
CORTELLARO Antonio, dirigente
Settore assistenza giuridica
RASPA Simona, Funzionario
IEQ Settore assistenza giuridica
Presidenza della presidente Luciana De Francesco
La seduta inizia alle 11.59
Verificata la presenza del numero legale e approvato il
verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Precisato che il Regolamento interno del Consiglio regionale
prevede che le sedute di Commissione non siano aperte al pubblico, comunica che
una delegazione di Sindaci calabresi è stata ammessa ad assistere ai lavori, su
richiesta del consigliere Alecci.
Riferisce che sono pervenute dalla Regione Toscana e dalla Regione Sardegna le rispettive deliberazioni concernenti il referendum abrogativo della Legge 86 del 2024 in materia di autonomia differenziata.
Ringraziati i Sindaci calabresi presenti in Commissione, evidenzia l’importanza e la valenza di tale iniziativa, soprattutto dal punto di vista politico, allo scopo di chiarire la linea che i legislatori intendono perseguire rispetto all’attuazione dell’Autonomia differenziata.
Ritiene, poi, che il tema non possa essere affrontato solo attraverso le dichiarazioni sulla stampa, bensì in Consiglio regionale, non reputando la Commissione la sede correttamente deputata ad affrontare la tematica e auspica una presa di posizione netta e univoca per il futuro della Calabria e dei calabresi. In proposito, auspica che il Presidente della Giunta regionale abdichi momentaneamente al suo ruolo di leader del suo Partito nell’interesse delle sorti della Calabria.
Ritiene, quindi, che, pur avendo affrontato la discussione in Consiglio regionale, ad oggi sia mancato un reale confronto a seguito dell’approvazione della Legge numero 86 del 2024, recante: “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, che ha reso necessaria la presentazione della proposta di referendum abrogativo, la cui mancata approvazione, a suo dire, renderebbe vana qualsiasi azione e discussione.
Posto in evidenza che l’attuazione dell’Autonomia differenziata comporterà un inevitabile impatto sulla distribuzione delle risorse nel Paese, considerato che il finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni avverrà attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale, riferisce che la concreta applicazione della riforma desta legittime preoccupazioni nei cittadini, Sindaci, nonché nei sindacati e di diverse forze politiche, soprattutto appartenenti alle Regioni del Mezzogiorno; precisa, infatti, che detta disciplina, se applicata senza l’imprescindibile visione d’insieme del Paese, potrebbe compromettere il patto di solidarietà e di unità nazionale a cui la democrazia è ancorata.
Alla luce di tale situazione, auspica l’approvazione della proposta di indizione di referendum abrogativo della normativa relativa all’attuazione dell’autonomia differenziata.
Precisa anch’egli che la richiesta di referendum abrogativo sottoscritta dai consiglieri di opposizione nasce dalla necessità di assumere una posizione ufficiale e netta di fronte al tema dell’autonomia differenziata, soprattutto alla luce delle criticità che ne deriverebbero e tenuto conto delle intenzioni e delle azioni intraprese dalle altre Regioni d’Italia.
Pur riconoscendo posizioni difformi anche all’interno della colazione di maggioranza, ricorda le dichiarazioni in contrasto con il suo Partito del Presidente del Consiglio regionale e che anche i deputati calabresi di Forza Italia non hanno votato in Parlamento per l’approvazione del disegno di legge. Per tali ragioni, auspica un accoglimento della proposta.
Preso atto dell’azione intrapresa dai consiglieri di minoranza che hanno sottoscritto la proposta di indizione di referendum abrogativo della Legge numero 86 per l’attuazione dell’autonomia differenziata, evidenzia la necessità di una discussione più lineare e sintetica rispetto a un tema già discusso in Consiglio regionale e che, peraltro, affonda le sue radici nella modifica del Titolo V° della Costituzione, voluto ed approvato nel 2001 dal centrosinistra. Auspicando un atteggiamento concreto e non populista o finalizzato a scopi propagandistici, nel merito della proposta ritiene che, così formulata, sarà giudicata inammissibile dalla Corte costituzionale, ribadisce come l’autonomia differenziata, a fronte di determinate condizioni, possa rappresentare una grande opportunità sia per i LEP (Servizi essenziali delle prestazioni) sia per tante altre materie che oggi registrano in Calabria i dati più sconfortanti. In proposito, precisato che l’abnorme gap in termini socio economici tra nord e sud del Paese è atavico, auspica politiche non basate sull’assistenzialismo.
Alla luce di ciò, ravvede la necessità di esercitare forme di controllo sulle materie diverse dai LEP che, eventualmente, potrebbero sembrare discutibili, procedendo a un intervento in tal senso.
A tal proposito, annuncia di voler procedere all’avvio di un’indagine conoscitiva con le Università.
Ringraziati i sindaci per la presenza responsabile all’odierna seduta di Commissione, nonostante le molteplici difficoltà che quotidianamente sono chiamati ad affrontare, rileva errori nell’intervento accorato del presidente Mancuso, ricordando che i Livelli essenziali di assistenza in campo sanitario sono stati definiti nel 2001 e ancora inattuati a distanza di oltre vent’anni.
Sottolineata la contraddizione dei LEP, che sono i livelli minimi delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale, ma, di fatto, differenziati nelle Regioni con maggiore gettito fiscale da trattenere, stigmatizza le censure di finalità propagandistiche rivolte alla presenza dei sindaci all’odierna seduta di Commissione.
Ricordata la riforma del Titolo V della Costituzione approvata dal Governo di centro -sinistra, al fine di fronteggiare e arginare le spinte secessioniste della Lega Nord e, probabilmente, anche acquisire consensi nelle Regioni del Nord, plaude alla mobilitazione in atto per la raccolta delle firme per la richiesta di referendum abrogativo, auspicando che tale spinta provenga anche dalle Regioni del Nord, caratterizzate dalla numerosa presenza di cittadini originari del Sud Italia.
Rammentato che nel periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19 la Calabria, inizialmente non interessata dall’epidemia, ha ospitato i primi pazienti provenienti dalla Lombardia, sottolinea che l’autonomia differenziata non rappresenta una risposta alle problematiche in esame, che richiedono, a suo avviso, una classe dirigente in grado di garantire pari diritti ad una cittadinanza disposta ad adempiere ai medesimi doveri.
Stigmatizzato l’intervento del presidente Mancuso, a suo avviso, non ascrivibile al ruolo di garante della massima Assise, ma di esponente di Partito, sottolinea che la presenza dei sindaci all’odierna seduta di Commissione è animata dall’avvertita necessità di difendere gli interessi del territorio.
Ravvisata l’opportunità di affrontare la problematica in una apposita seduta di Consiglio regionale, nella quale poter esprimere con chiarezza la propria posizione, sottolinea la compattezza delle forze politiche di opposizione nel richiederne con forza la convocazione.
Evidenziato che sono state raccolte cinquecentomila firme in quattro giorni per la richiesta di indizione del referendum, stigmatizza il ritardo con il quale è stata calendarizzata la trattazione in Commissione della proposta di legge.
Ritenuto che ogni parte politica debba con forza affermare la propria posizione al riguardo, ribadisce le censure nei confronti dell’intervento del presidente Mancuso.
Ricordate le reiterate censure rivolte dal consigliere Bevacqua per ipotetiche violazioni dell’iter legislativo, evidenzia il rispetto dell’iter regolamentare previsto e ringrazia il presidente Mancuso per aver sollecitato la calendarizzazione della proposta nella seduta odierna.
Ringraziati i sindaci per la presenza alla seduta odierna, auspicando che non sia una mera partecipazione di sostegno alla minoranza, e ricordato che la riforma del Titolo V della Costituzione è stata approvata nel 2001 dal Governo Amato, rileva la contraddittorietà delle affermazioni del consigliere Alecci in merito alle motivazioni connesse alla riforma.
Evidenziato che le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata prevedono la preventiva determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), reputa che l’autonomia differenziata costituisca un’opportunità idonea a consentire la perequazione per l’eliminazione del divario esistente tra Nord e Sud, attraverso l’azzeramento della spesa storica che mortificava le Regioni meridionali.
Censurate le argomentazioni degli esponenti dell’opposizione con riferimento alla fiscalità delle Regioni, non rinvenute nel testo della legge di cui si chiede l’abrogazione, sottolinea che in essa vengono definiti esclusivamente i princìpi generali di applicazione dell’autonomia differenziata.
Ritenuta strumentale la contraddittorietà delle forze di sinistra all’autonomia differenziata, ringrazia la Presidente per la calendarizzazione della proposta nella seduta odierna, rilevando la scarsa attenzione nella stesura del provvedimento in discussione.
Salutati i Sindaci presenti ai
lavori odierni della Commissione, condivide le dichiarazioni e la posizione
politica assunta sull’autonomia differenziata dal presidente Occhiuto.
Ritenuto che il tema centrale
da affrontare sia la riforma della sanità pubblica, fortemente in crisi, giudica
la richiesta di referendum abrogativo inammissibile.
Pertanto, reputa necessario
individuare i limiti espliciti o impliciti per l’ammissibilità di qualunque
referendum, esaminando in primis la natura delle leggi che vi saranno
sottoposte, ricordando che, ad esempio, non possono essere abrogate le leggi
ordinarie obbligatorie in attuazione della Legge costituzionale.
A suo avviso, è necessario,
quindi - senza
entrare nel merito della formulazione del quesito referendario - ponderare rischi e benefici,
determinando, poi, correttamente i LEP dei servizi giudicati essenziali e
individuando precisamente i criteri e i principi contenuti nella Legge 86 che,
a suo dire, potrebbero creare vantaggi e rendere protagoniste Regioni deboli come la Calabria.
Ritenuto, altresì, che solo
posizioni politiche autorevoli possano contribuire a risolvere le criticità
esistenti, evidenzia che, oltre alla sanità, sono numerose le tematiche di cui
occuparsi e su cui interrogarsi in termini di soluzioni efficaci ed efficienti
nell’interesse della Calabria.
Giudicato il referendum
abrogativo non risolutivo dei problemi, poiché reputa prioritario modificare
l’articolo 116 della Costituzione, ritiene, comunque, che il referendum sia inammissibile.
Salutati i Sindaci, offre
alcune precisazioni in merito alle precedenti dichiarazioni del presidente
Mancuso.
A suo avviso, premesso che
ciascuna Regione ha il diritto di richiedere l’Intesa su una o più materie, giudica
opportuno che in Calabria siano individuate, conferendo così maggiore forza al
presidente Occhiuto, le materie più rilevanti per il futuro della regione.
Precisato, poi, che non vi è
alcuna intenzione divisiva del Paese, ritiene che la proposta di referendum non
avrà il seguito auspicato dai proponenti.
Precisato, preliminarmente, di
non essere stato coinvolto nella sottoscrizione della proposta in esame, invita
ad una riflessione attenta e dettagliata delle conseguenze che l’attuazione
della Legge 86 avrebbe in materia sanitaria, considerato che sia i medici sia
la Conferenza Episcopale italiana si sono dichiarati fortemente contrari e
preoccupati per la ricaduta che essa avrebbe sui territori.
Non condiviso che si parli
indistintamente di autonomia differenziata e dei Lep, visto che possono seguire
percorsi separati, ritiene che, al di là dell’ammissibilità o meno del quesito
referendario, sarebbe opportuno svolgere una valutazione della reale volontà
dei cittadini, considerato, anche, che in poco tempo molti italiani hanno
aderito alla sua sottoscrizione.
Riconosciuto che l’avvio della riforma del Titolo V della Costituzione è stata dovuta all’esigenza del Governo di centro-sinistra di arginare le richieste della Lega Nord, precisa che quella riforma era tesa a mantenere il fondo di perequazione, offrendo a tutte le Regioni le medesime opportunità.
In particolare, mette in evidenza quanto previsto dagli articoli 4 e 2 della Legge numero 86 del 2024 che rispettivamente prevedono che “Il trasferimento delle funzioni relative a materie o ambiti di materie diversi da quelli di cui al comma 1, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, può essere effettuato, secondo le modalità, le procedure e i tempi indicati nelle singole intese…”(art.4) e che “ai fini dell'avvio del negoziato, il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari regionali e le autonomie tiene conto del quadro finanziario della Regione” (art. 2), pertanto la Regione può proporre e vedersi approvare Intese solo laddove vi siano le risorse disponibili.
Osserva, poi, che l’Ufficio parlamentare di bilancio ha affermato che i LEP non sono determinabili e che l’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università “Cattolica” di Milano ha dichiarato che la Stato rischia di implodere senza l’introito fiscale delle tasse delle Regioni ricche.
Chiede, infine, alla Presidente della Commissione di assumere una posizione chiara nei confronti della presidente Meloni perché con l’attuazione della Legge 86, a suo dire, “verrà frantumata l’Italia”.
Premesso di rispettare tutte le posizioni pur non comprendendole, osserva che il Governo nazionale ha garantito l’attuazione dei LEP su tutto il territorio per evitare disuguaglianze. Alla luce di quanto ascoltato, pone ai voti il rinvio della proposta.
Evidenziato che nella seduta odierna si è svolta una discussione sull’autonomia differenziata che, a suo avviso, avrebbe dovuto svolgersi in Consiglio regionale, rimarca che la proposta in esame chiede, in maniera chiara, di pronunciarsi sulla richiesta di referendum abrogativo.
Tiene, però, a sottolineare che la maggioranza, tramite escamotage di natura tecnica, impedisce la discussione in Consiglio sulla proposta. Ritiene, poi, che il rinvio sia per la maggioranza un modo per procrastinare e non assumersi delle responsabilità, difatto non sostenendo il referendum, mentre l’opposizione compatta reclama una discussione e che la proposta sia esaminata, discussa ed eventualmente respinta in Aula.
Chiede, infine, che il presidente Occhiuto riferisca all’Aula su quali iniziative politiche intenda intraprendere.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Pone in votazione la proposta rinvio che è approvata.
(La Commissione rinvia)
Indi, sospende la seduta.
La seduta sospesa alle 13.47 riprende alle 13.50
Illustra la proposta, relativa alla proroga di un anno dei termini per l’adeguamento dei requisiti professionali in materia di meccatronica delle officine, data la complessità dei requisiti tecnici e normativi richiesti, in modo da concedere più tempo per lo svolgimento dei corsi di formazione necessari.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Rinvia il punto.
(La Commissione rinvia)
Illustra la proposta, tesa a dare attuazione al principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni attraverso la modifica di alcune leggi regionali, al fine di adeguarle alle prescrizioni del Governo. In particolare, all’articolo 1, l’Ufficio legislativo del Ministero per la disabilità ha rappresentato la necessità di prevedere, nell’articolo 4, comma 2, lett. b), della legge regionale numero 52 del 2023, all’utilizzo della sottotitolazione per gli eventi di pubblico interesse organizzati dalla Regione; negli articoli 2 e 3, l’Ufficio legislativo del Ministero della Salute ha formulato osservazioni in merito alla legge regionale numero 5 del 2024, che ha modificato la legge regionale numero 37 del 2022; all’articolo 4, l’Ufficio Legislativo del Ministero del lavoro pur non rilevando profili di illegittimità costituzionale rispetto alla legge regionale numero 6 del 2024, ha evidenziato la possibilità di problemi interpretativi; all’articolo 5, con riferimento alla legge regionale numero 11 del 2024 sono pervenute le osservazioni dell’Ufficio legislativo del Ministero dell’Interno in merito alla formulazione dell’articolo 9, comma 4, suscettibile di provocare conflitti di competenza tra organi periferici dello Stato; agli articoli 6 e 7 sono pervenute le osservazioni formulate, rispetto alla legge regionale numero 14 del 2024, dagli Uffici legislativi del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica; all’ articolo 8, il Ministero della giustizia ha evidenziato che per effetto di un errore materiale nell’opera di novella dell’articolo 8, comma 1, della legge regionale numero 45 del2023, il periodo era rimasto privo di predicato verbale; all’articolo 9, sono pervenute le note dell’Ufficio legislativo del Ministero della cultura e del Ministero dell’ambiente, in ordine alla formulazione di alcune norme della legge regionale numero 22 del 2024; all’articolo 10, in riferimento alla legge regionale numero 24 del 2024 sono pervenute, da parte del Dipartimento per gli Affari regionali e per le autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri, le osservazioni formulate dagli Uffici Legislativi dei Ministeri: della Giustizia, dell’Istruzione e del Merito, del Lavoro; all’articolo 11, modifica l’articolo 6 della legge regionale numero 2 del 2013 che fissa la durata della carica del Collegio dei revisori dei conti in tre anni equiparandola la durata della carica alla durata della legislatura; all’articolo 12, modifica l’articolo 22 della legge regionale numero 19 del 2002, al fine di allinearne i i contenuti alla vigente normativa comunitaria e nazionale; all’articolo 13, modifica l’articolo 14-bis della legge regionale numero 24 del 2008 che ha stabilito il termine massimo del 31 dicembre 2023 per la conclusione delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il rinnovo dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, posticipando esclusivamente il termine di conclusione delle attività di verifica sulla sussistenza dei requisiti; all’articolo 14, modifica l’articolo 5 della legge regionale numero 56 del 2023 eliminando l’indicazione relativa alla proprietà degli impianti e individuando in maniera specifica gli impianti di risalita oggetto del finanziamento stanziato dal medesimo articolo, in coerenza con la previsione contenuta nell’art. 10 della legge regionale 24 febbraio 2023, numero 8, che fa riferimento agli impianti di risalita di Camigliatello silano e Lorica; all’articolo 15, modifica l’articolo 10 della legge regionale numero 8 del 2023 eliminando la specificazione relativa alla proprietà degli impianti di Camigliatello silano e Lorica; all’articolo 16, la legge 6 giugno 2016 numero 106 ha conferito delega al Governo per la riforma del terzo settore e ha disciplinato l’istituzione del Registro Nazionale Unico del Terzo Settore (RUNTS), si propone l’abrogazione dei commi 3 e 4 dell’art 6 della legge regionale numero 16 del 1985; all’articolo 17, modifica della legge regionale numero 23 del 2024, istitutiva del Parco naturale regionale “Valle del Coriglianeto”, mira a rendere alcune disposizioni più aderenti al quadro normativo vigente; all’articolo 18, la Fondazione Mediterranea Terina Onlus, istituita ai sensi dell’articolo 32 della legge regionale 11 maggio 2007, numero 9 è soppressa e posta in liquidazione secondo le norme del proprio statuto e le norme delle leggi vigenti in materia; all’articolo 19, modifica il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale numero 3 del 1996 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) che riguarda la soppressione della lettera b), il cui contenuto viene assorbito nella modifica della lettera a), volta ad equiparare, ai titolari di organi ivi previsi, i Presidenti dei gruppi consiliari.
Precisa, infine, che la proposta non implica nuovi o maggiori oneri finanziari per l’Amministrazione, come previsto dall’articolo 20, e che l’articolo 21 reca la norma di ultrattività dell’articolo 11, disponendone l’entrata in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Comunica che sono pervenuti alcuni emendamenti, indi pone in votazione gli articoli 1, 2 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 che sono approvati. Comunica, poi, che è stato presentato un emendamento, protocollo numero 15748, aggiuntivo degli articoli 11 bis, 11 ter e 11 quater a firma dei consiglieri De Francesco e Cirillo, che modificano rispettivamente l’articolo 14 della LR 15 del 2006, l’articolo 13 della LR 18 del 2007 e la LR 66 del 2012; indi, lo pone in votazione ed è approvato. Pertanto nel testo sono inseriti gli articoli 11bis, 11ter e 11quater. Pone, quindi, in votazione gli articoli 12 e 13 che sono approvati. Comunica, poi, che è stato presentato un emendamento, protocollo numero 15749, modificativo dell’articolo 14, comma 2, a firma dei consiglieri De Francesco e Cirillo, lo pone in votazione ed è approvato.
Pone in votazione l’articolo14 che è approvato come emendato. Pone, quindi, in votazione gli articoli 15, 16, 17, 18, 19 che sono approvati. Comunica, poi, che è stato presentato un emendamento, protocollo numero 15461, aggiuntivo dell’articolo 19 bis, a firma dei consiglieri Mancuso, Caputo, Iacucci, Cirillo, Alecci, che modifica la LR 3 del 2001, indi lo pone in votazione ed è approvato.
Comunica, poi, che sono stati presentati due emendamenti che aggiungono un ulteriore articolo dopo l’articolo 19, protocollo numero 15472/1 e15472/2 a firma del consigliere Mattiani, modificativi rispettivamente dell’articolo 6 e dell’articolo 53 della LR 45 del 2023; indi, li pone in votazione e sono approvati.
Pone, quindi, in votazione gli articoli 20, 21, 22 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(La
Commissione approva)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 14,18
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo