XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 54
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI MARTEDÌ 5 NOVEMBRE 2024
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PASQUALINA STRAFACE
Inizio lavori h. 12,24
Fine lavori h. 13,36
INDICE
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
ELIA Rodolfo, dirigente del
Dipartimento istruzione e pari opportunità
LO PRESTI Sara, Dipartimento
salute e welfare
MINNICI Sonia, funzionario IEQ
del Settore assistenza giuridica
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
LO PRESTI Sara, Dipartimento
salute e welfare
MINNICI Sonia, funzionario IEQ
Settore assistenza giuridica
Presidenza della presidente Pasqualina Straface
La seduta inizia alle 12,24
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Comunica, preliminarmente, che sono stati invitati alla seduta odierna
il dirigente generale del Dipartimento salute e welfare, che ha delegato a
partecipare la dottoressa Sara Lo Presti, e il dirigente generale del
Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, che ha delegato il
dottore Rodolfo Elia.
Riferito che la proposta in esame, di sua iniziativa, è stata
sottoscritta anche dai consiglieri Mannarino e Raso, sottolinea che essa è
finalizzata a disciplinare uno dei temi di più stretta attualità nel mondo
della scuola, ossia quello dell'inclusione degli studenti con difficoltà legate
all'apprendimento, i cosiddetti alunni BES, cioè portatori di bisogni educativi
speciali e con alto potenziale cognitivo (APC).
Effettuato un excursus sull’introduzione della definizione di
bisogni educativi speciali, ricorda che, con la direttiva ministeriale del 27
dicembre 2012, il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ha introdotto
il riconoscimento di esigenze didattiche particolari per alunni con difficoltà
di apprendimento dovute a cause familiari, socio-ambientali o culturali e,
altresì, ha fornito anche criteri organizzativi per favorire l'inclusione di
questi studenti in difficoltà, approfondendo e chiarendo tali indicazioni con
successive circolari ministeriali.
Sottolineato che il nucleo centrale dell'introduzione dei BES nella
scuola italiana è rappresentato dall'ampliamento del campo di applicazione di
una didattica personalizzata e inclusiva, in precedenza prevista solamente per
gli alunni con DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento), rileva che la
circolare del 17 maggio 2018, pur esprimendo alcune critiche, non si pone in
contrasto con le precedenti direttive ministeriali, ma è, piuttosto, volta a
incentivare una maggiore autonomia degli istituti scolastici nella
personalizzazione della didattica, promuovendo così un approccio meno
burocratico e più educativo rispetto ai BES.
Riferisce, poi, che la proposta in discussione dedica particolare
attenzione: agli alunni plus dotati o con alto potenziale cognitivo (APC), che,
secondo le stime, sono circa l'8% degli studenti italiani, correttamente
inseriti dagli istituti scolatici nell’elenco dei BES; allo Sportello di
ascolto e consulenza, ormai presente in molte delle nostre scuole; alla
sperimentazione dell’intelligenza artificiale, sotto forma di assistente
virtuale, in grado di individuare le difficoltà di apprendimento dei singoli
studenti, soprattutto stranieri, e di segnalarle sia al docente che all’alunno
stesso; agli studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario
scolastico, con riferimento specifico agli alunni affetti da diabete mellito
giovanile, al fine di tutelarne il diritto allo studio, la salute e il
benessere all’interno della struttura scolastica e durante le uscite
didattiche.
Riferito, infine, che il provvedimento si compone di 15 articoli e ha
carattere ordinamentale, non comportando, pertanto, nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale, comunica che nelle prossime sedute della
Commissione si svolgeranno le audizioni di Associazioni operanti nel settore.
Sottolinea la necessità di raccordare il provvedimento in esame con
alcuni strumenti operativi già in essere, quali, nello specifico, le Linee
guida operative per la diagnosi e gestione di soggetti con DSA, il Piano di
supporto alle fragilità, salute e welfare, nonché alcuni progetti pilota, volti
alla diagnosi precoce e presa in carico dei soggetti con bisogni educativi
speciali.
Chiede, quindi, alcune precisazioni relativamente all’articolo 12 che
prevede la facoltà per gli istituti scolatici di apertura dello Sportello di
ascolto, sottolineando, allo stesso tempo, le problematiche connesse al
raccordo con l’autonomia scolastica nel caso di eventuale previsione di un
obbligo in tal senso.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Prende atto della necessità di raccordo con gli strumenti esistenti.
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
Sottolineata la valenza del provvedimento in esame, evidenzia la
necessità di focalizzare la proposta su specifiche progettualità da non
sovrapporre a quelle già esistenti e da non imporre alle Istituzioni
scolastiche, in considerazione, peraltro, del riconoscimento della loro
autonomia.
Rileva, allo stesso tempo, i deficit strutturali delle strutture socio-sanitarie in Calabria, ricordando la scarsa presenza
sul territorio dei servizi di neuropsichiatria infantile e la mancanza di
adeguato finanziamento dei centri di informazione e consulenza (CIC).
Sottolineate le notevoli problematiche connesse alla mancanza di
adeguate forme di finanziamento, ribadisce l’importanza delle finalità della
proposta in esame, esprimendo, tuttavia, alcune perplessità sulla sua
formulazione, come, affermato dal Settore assistenza giuridica e dal
Dipartimento salute e welfare.
Ricorda, infine, l’esistenza dell’Osservatorio istruzione, che fa
riferimento ai BES, e i cui dati sono fermi al 2020.
Si dichiara disponibile a cogliere i suggerimenti emersi nel corso della
seduta odierna.
Si riserva di trasmettere il parere del Dipartimento.
Rinvia la trattazione.
(La Commissione rinvia)
Introduce la proposta, che mira a integrare, con la figura dello psicologo,
il servizio sanitario di base. Spiega quindi, che consta di otto articoli che
prevedono: l’istituzione del Servizio di psicologia di base; l’indicazione dei
beneficiari e gli obiettivi del servizio; la creazione degli Elenchi
provinciali degli Psicologi di base e i requisiti per essere iscritti;
l’organizzazione, la strutturazione e le modalità di svolgimento del Servizio,
l’istituzione di un organismo indipendente con funzioni di Osservatorio
regionale.
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
Premesso che la proposta è datata, ne sostiene la valenza evidenziando
di averla appena sottoscritta con l’auspicio che sia rielaborata in una
prospettiva di collaborazione tra maggioranza e minoranza.
Rimarca, ancora, che la figura dello psicologo di base si rende
necessaria perché il disagio psicologico, emerso durante il lockdown, non è
stato risolto, comportando gravi conseguenze anche nei giovani e un generale
peggioramento delle condizioni di salute psichica.
Spiega, inoltre, che tale esigenza nasce dalla considerazione che il
principio di tutela della salute non può prescindere dal benessere psicologico
per un miglioramento della qualità di vita.
Evidenziato, ancora, che molte patologie connesse al disagio psicologico
comportano un aumento di costi per farmaci e visite non necessarie, evidenzia
che potrebbe esserci un risparmio nel bilancio regionale.
Riconosciuto, quindi, che l’articolato necessita di moltissimi
emendamenti e che non vi è la competenza a legiferare in materia sanitaria,
sottolinea la necessità di un afflato politico per trovare nuove soluzioni.
Sottopone, infine, all’aula la proposta legislativa, consapevole che
potrebbe comportare risparmi, anche se non immediati, e un miglioramento della qualità della
vita.
Puntualizzato che le iniziative della minoranza sono accolte nell’ottica
della tutela del diritto alla salute, mette in rilievo che tutte le proposte sono
esaminate in un’ottica di collaborazione. Specifica, però, che vi è la
necessità di comprendere se la proposta sia sostenibile dal punto di vista
tecnico.
LO PRESTI Sara, Dipartimento salute e welfare
Dà lettura di una relazione del Dipartimento salute e welfare che
rimarca l’importanza di potenziare il supporto psicologico sul territorio
calabrese, prevedendo l’introduzione della figura dello psicologo nelle Case
della salute e la riorganizzazione della rete territoriale, che prevede
l’introduzione del servizio dì consulenza psicologica
nei consultori.
Dato atto che lo psicologo di base collaborerebbe con i medici di base,
svolgendo un’attività di prevenzione e valutazione, attualmente svolta nei
Centri di salute mentale previa corresponsione di un ticket, riconosce che la
previsione di un ticket limita l’accesso al servizio ai cittadini meno
abbienti.
Evidenzia, però, che la figura dello psicologo di base non è contemplata
nel quadro normativo attuale per cui si renderebbe necessaria una revisione
della normativa specifica.
Compiaciuta dell’assenza di nuovi oneri, cui si provvede con risorse già
attribuite al SSR, sottolinea però che il Piano di rientro dal debito sanitario
comporta una valutazione del quadro economico complessivo e che a causa dello
stesso non sono consentiti ulteriori livelli di assistenza. Dichiara, infine,
che la proposta potrebbe offrire un supporto essenziale e tempestivo, ma che
necessita di una più approfondita valutazione dal punto di vita tecnico e
finanziario.
MINNICI Sonia, funzionario IEQ Settore
assistenza giuridica
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Rinvia il punto per ulteriori approfondimenti
(La Commissione rinvia)
Rinvia il punto, considerata l’assenza dei proponenti, quindi, esauriti i punti all’ordine del
giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 13,36
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen
Romeo