CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
Seduta n. 30 del 03/08/2023 - Diretta testuale e streaming

Consiglio regionale del 03/08/2023


DIRETTA DALL'AULA - 30^ SEDUTA

di giovedì 3 agosto 2023

Presidenza del Presidente Filippo MANCUSO

 

Il Presidente dà avvio ai lavori con la lettura e l'approvazione del verbale della seduta precedente.

Comunicazioni all'Aula.

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere CRINO´ Giacomo Pietro (Forza Azzurri) (chiede l'inserimento della Proposta di Legge n. 210/12^ recante "Disposizioni per l'esercizio del trasporto pubblico non di linea e norme concernenti il ruolo dei conducenti dei servizi pubblici di trasporto non di linea").

Il Presidente pone ai voti l'inserimento. Il Consiglio approva.

Interviene il consigliere ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico) (chiede l'inserimento all'ordine del giorno della Mozione n. 62 recante "Anticipo fondi regionali per il Diritto allo Studio").

Il Presidente pone ai voti l'inserimento, il Consiglio approva.

Il Presidente inserisce il primo punto all'ordine del giorno:

Proposta di Legge n.215/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: 'Disciplina in materia di ordinamento dei consorzi di bonifica e di tutela e bonifica del territorio rurale'  

Interviene il Presidente del Consiglio Filippo Mancuso (informa l'Aula che il Presidente della Giunta, sul provvedimento in discussione, ha posto la questione di fiducia ai sensi dell'art. 59 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Informa sulle modalità di intervento e sulla tempistica dello stesso. Invita la Presidente della Commisione di merito ad illustrare la proposta).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (precisa che, ai sensi del comma 3 art. 59 del Regolamento interno del Consiglio, debba essere il Presidente della Giunta regionale e non la Presidente della Commissione ad illustrare la proposta di legge).

Interviene il Presidente (specifica che l'art. 59 si riferisce alla questione di fiducia, non entra nel merito del provvedimento).

La consigliera GENTILE Katya (Forza Italia) svolge la relazione.

Interviene il Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto (ringrazia la presidente Gentile per la relazione puntuale sul provvedimento che gli consenterà, senza dover entrare nel merito della proposta, di illustrare le motivazioni che lo hanno indotto a chiedere la questione di fiducia. Premette che la scarsa attenzione sul sistema consortile, portato al collasso, determina l'impossibilità, per la Regione, di intervenire ed investire sui consorzi a causa del pignoramento preventivo delle risorse. Da qui la necessità di intervenire sui consorzi, dichiara, alcuni dei quali sono stati meglio amministrati, ma, obtorto collo, si è reso necessario intervenire sull'intero sistema. Le riforme, prosegue, non hanno colore, spesso nascono da un atto di coraggio e non nascono perfette, consentono, però, di cancellare quello che non ha funzionato e di riformarlo. Evidenzia come la politica abbia non si sia mai occupata, compiutamente, della materia e, quando lo ha fatto, ha usato i consorzi per risolvere altri problemi, vedi l'assorbimento del personale della forestazione. Nel 2019 il governo Oliverio costituì una commissione per la ricognizione sui crediti ed è stato rilevato che i consorzi devono 184 milioni di euro, non hanno garantito i servizi agli agricoltori e non hanno garantito il sistema irriguo. La crisi del settore, oggi, prosegue, rischia di riverberarsi sul sistema regione, a causa degli ingenti debiti che potrebbero fare affondare il bilancio della Regione, unitamente ai consorzi, che, ribadisce, non sono stati messi nelle condizioni di svolgere al proprio ruolo. La questione di fiducia, afferma, non vuole essere un atto di arroganza ma, semplicemente, una prerogativa. L'obiettivo è avere un'unico consorzio, un unico bilancio, stabilendo che chi ha accesso a finanziamenti debba mettersi in regola con pagamenti verso il consorzio. Molte sono le risorse impegnate ed un emendamento impegna la Regione a dare ai consorzi l'ulteriore 35% sul riscosso. Serve un consorzio unico perché l'agricoltura calabrese è un'agricoltura di eccellenza, per merito degli agricoltori, ma la sua reputazione è messa in discussione dal fatto che le organizzazioni di categoria hanno generato una situazione di deficit. La fiducia, prosegue, è una prerogativa prevista dallo Statuto, non è un atto offensivo nei confronti della maggioranza, che ha sempre accompagnato il cambio di passo attraverso riforme coraggiose. Sono messaggi utili per dare alla Calabria una nuova immagine, perché della Calabria si parla come di una regione che opera in controtendenza con il passato e, dunque, una nuova narrazione della stessa. Rivendica ed aspira ad un governo senza pregiudizi, evidenzia che nel Regolamento del Consiglio regionale della Calabria la questione di fiducia non è finalizzata a delimitare l'ambito della maggioranza, diversamente da Camera e Senato. La questione di fiducia va nel senso di poter intervenire in maniera radicale perché, se così non fosse, non avrebbe senso continuare ad essere il Presidente della Regione. Questa legislatura vuole essere una legislatura riformatrice, afferma. Ringrazia la maggioranza per l'appoggio dato per quello che si delinea come un passaggio più importante di quanto possa apparire. La decisone di porre la fiducia prima dell'estate si è resa necessaria per poter intervenire subito e deve essere approvata con 21 voti per non subire ricorsi, considerato che in passato si è verificato un problema di riconoscimento dei numeri utili).

Interviene il consigliere CRINO´ Giacomo Pietro (Forza Azzurri) (annuncia voto a favore di Forza Azzurri che parte dalla netta convinzione che sia necessario ridisegnare un sistema consapevoli che la riforma non possa stare bene a tutti. Informa che la regione Puglia ha varato il Consorzio unico di bonifica e prima della riforma ne esistevano solo 4, a dimostrazione che regioni progressiste sono arrivate alla stessa conclusione. Le riforme debbono prendere le mosse da quello che non è andato bene e sovvertirlo, dichiara. Appare ovvio che le legge vada cambiata ed è convinzione anche delle organizzazioni sindacali. Esiste una parte politica seduta sulla conservazione dello status quo e porre la questione di fiducia su un atto ritenuto necessario è un atto di buon governo. Il gruppo Forza Azzurri ritiene la proposta valida e necessaria per dare una svolta al sistema agricolo, d'altra parte non esistono elementi che depongano in favore dell'odierna gestione ed i comprensori previsti dalla norma sono posti a garanzia della rappresentanza del territorio).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (approfondito l'articolato del Regolamento interno, chiede scusa alla consigliera Gentile per averla interrotta nell'esposizione. Annuncia il voto contrario del gruppo PD per il metodo usato, ma anche per il merito. Per la prima volta si pone un voto di fiducia che tradisce la storia culturale del presidente Occhiuto, che ha sempre parlato del ruolo centrale del Consiglio e che, impedendo il normale iter, ha smentito i suoi storici intendimenti. La fiducia deve riguardare un interesse collettivo diffuso e non è questo il caso. Si impedisce all'Aula di esprimere il dissenso con la minaccia delle dimissioni, è un atto che mette in discussione il processo democratico. Nessuno ha in mente di limitare l'approvazione del programma regionale, ma desta preoccupazione quella che può essere considerata "ansia da prestazione", con accentramento generalizzato, tante operazioni e nessun risultato. Gli atti dicono che la funzione del Consiglio è ridotta a notificare le istanze delle Giunta regionale. Vengono meno i principi fondamentali della concertazione e la condivisione. Consapevoli della necessità di una riforma profonda e strutturale dei Consorzi di bonifica, rammenta che da quattro anni gestisce la destra e nessuna azione è stata messa in campo per ovviare alla problematica. Le riforme debbono essere pensate, dichiara. Chiede al Presidente se il problema sia di bilancio o politico. Nel merito sulla soppressione dei Consorzi, la proposta non contiene alcun richiamo alla Conferenza Stato - Regione che definiva i criteri entro cui operare. Contesta la struttura del Consorzio unico che non garantirebbe la rappresentanza degli associati. Inconcepibile la clausola che inibisce la partecipazione. Informa del fatto che il PD aveva depositato una Proposta di legge e che non è stata mai calanderizzata e che era tesa a dimostrare il convincimento di dover intervenire sulle sacche di parassitismo, conoscendo bene la sistuzione, e del mancato pagamento degli stipendi. Non è stata calendarizzata la proposta e neppure sono stati chiamati per un confronto. La proposta prevedeva la riduzione dei conprensori a 5, scaturiva da studi e prevedeva un meccanismo telematico per la partecipazione dei delegati, oltre all'adozione del piano del fabbisogno del personale. Si assiste allo svilimento del ruolo degli associati. E' evidente un'idea di governance che va nel senso opposto a quello tracciato dal governo regionale. E' evidente che il Presidente voglia comandare più che governare. In futuro si discuterà ancora del salvataggio della bonifica calabrese, ma, ove il Presidente lo voglia, ci sono ancora i termini per fare un passo indietro e condividere il percorso).

Interviene il consigliere DE NISI Francesco (Coraggio Italia) (preannuncia il voto favorevole con convinzione e, a differenza di quanto dice il consigliere Bevacqua, i Calabresi non avrebbero dubbi sulla scelta. Il tributo sulla bonifica è odioso ed inutile, uno dei problemi è la mancanza di controllo ed i consorzi non hanno nulla di democratico, è un meccanismo che si perpetua da decenni, sperpero di denaro e mancata erogazione dei servizi sono sotto gli occhi di tutti. La riforma è necessaria ed è necessario individuare il responsabile della malagestione attraverso un unico soggetto responsabile. Non è possibile mettere a rischio il bilancio regionale e le risorse dei cittadini. Il voto a favore non è determinato dall'imposizione del voto di fiducia, ma per convinzione).

Interviene il consigliere TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle) (oggi il Consiglio ha perso l'occasione di scrivere una bella pagina, dichiara, perché nessuno sarebbe stato contrario ad una riforma dei consorzi di bonifica. La VI Commisione aveva intrapreso un'attività bipartisan, interloquito con l'assessore, con i rappresentanti di categoria e con tutti gli attori del settore, tutto ciò surclassato e non tenuto in alcuna considerazione dalla Presidenza che imposto la proposta in discussione. Il Presidente avrebbe avuto la possibilità di esaltare le capacità dei consiglieri che, invece, sono impossibilitati ad emendare la proposta e svuotati del proprio ruolo. Non è accettabile sottostare a ricatti, dichiara. Non condivide il tentativo di dissociare la ficucia dal merito, in assenza della quale, probabilmente, avrebbe registrato maggior favore. Nel merito, non concorda sulla definizione di proposta rivoluzionaria perché, a breve, ritiene sia necessario intervenire per apportare modifiche importanti; urge, infatti, modificare i piani di classifica entro 12 mesi, considerato che il problema del deficit risiede proprio sul basso tasso di riscossione che è tra il 40-60%. Le risorse impegnate non saranno sufficienti ad affrontare la rivoluzione che si prospetta, prosegue, e trattasi dichiara di un déjà vu, Azienda zero, infatti, una tra le tante riforme, non ha apportato alcun valore aggiunto nella gestione della sanità. Annuncia il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, invita il Presidente ad avere più rispetto nei confronti del Consiglio e dei suoi organi. Ritiene che l'accentramento delle deleghe in capo al Presidente non possa essere funzionale alle esigenze della Calabria che continua ad essere la regione più povera non solo d'Italia, ma anche d'Europa).

Interviene il consigliere GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro) (trattasi, dichiara, di una proposta epocale, avendo non "l'ansia di prestazione", ma l'ansia di fare le prestazioni il presidente Occhiuto e la sua maggioranza anno riformato il sistema rifiuti, il termalismo, la sanità, dimostrando la volontà di recuparere il tempo perduto. Trattasi di un settore in sofferenza, quello consortile, in tutte le sue declinazioni. La legge è perfettibile, l'apertura data ad un successivo intervento emendativo a partire da settembre non è stato mensionato, ma può fare la differenza e convincere gli indecisi. Rammenta la necessità di equiparare le spettanze dei lavoratori e di pervenire ad un esodo. La fiducia non ha bisogno di essere sancita in Aula, dichiara, perchè è implicita nello schieramento creato al momento della candidatura. La battaglia è nell'interesse dei cittadini e del bene collettivo, il percorso di riforma è partito dall'inizio della legislatura, in VI Commissione, attraverso le audizioni del settore, il presidente Occhiuto ha semplicemente sintetizzato quanto emerso in quella sede e fino alla giornata di ieri con l'incontro dei rappresentati del settore. Rammenta che la Puglia è intervenuta nel senso del Consorzio unico. La proposta è condivisa, perché condiviso è il programma elettorale. Evidenzia come anche parte della miniranza, nello specifico, il consigliere Afflitto ed il consigliere Laghi sarebbero disposti ad esprimersi positivamente sul merito del provvedimento in discussione).

Interviene il consigliere LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente) (prima di entrare nel merito della questione, riprende il riferimento del Piano del Parco Nazionale del Pollino fatto dal presidente Occhiuto: va riconosciuta al Presidente una scelta giusta e coraggiosa, mai fatta dalle istituzioni con cui si è confrontato in 20 anni di attivismo con le associazioni ambientaliste e di tutela della salute di cui fa parte in Calabria e Basilicata. Evidenzia il fatto che la Calabria per una volta ha dato l'indicazione di cosa fare per proteggere il territorio. Nel merito del provvedimento in discussione riferisce di pagare un tributo senza sapere il motivo. Riferisce, inoltre di essere stato testimone di manifestazioni di operai non retribuiti da mesi e di non aver mai sentito espressioni di riconoscenza per il lavoro fatto dai consorzi di bonifica, concorda, pertanto, sul fatto che i consorzi meritino una riforma, che li ristrutturi e li porti a regime. Precisa che il voto sarebbe stato favorevole nel merito, ma la questione di fiducia inserisce la proposta in un ambito di appartenenza per avere conferma di una unità politica, per quanto detto esprime voto contrario).

Interviene il consigliere TALERICO Antonello (Misto) (in risposta al consigliere Bevacqua precisa che non esistono limitazioni rispetto ai temi sulla questione di fiducia. Gli interessi collettivi sono interessi legittimi e diffusi e possono interessare solo una categoria e non tutti i cittadini. Ritiene che la questione di fiducia possa essere tolta perchè la proposta trova condivisione a prescindere. Rammenta che il consigliere Afflitto aveva preannunciato il voto a favore, ma che ora, di fronte alla questione di fiducia, viene minacciato di espulsione dal suo gruppo. Invita il Presidente a rinunciare alla questione di fiducia per consentire ai consiglieri di uscire dalla imposizione politica di appartenenza. Nel merito dell a proposta in discussione ritiene essere centrale il tema dei pagamenti, che sarà coordinato da un unico soggetto. I cittadini debbono sapere che si perviene ad un efficientamento del sistema e non si prefigura la possibilità di istituzione di un nuovo generalizzato tributo. Invita in consigliere Lo Schiavo, in quanto componente, come lui , del gruppo Misto, anche se collocato nello schieramento di minoranza, al quale riconosce capacità discrezionale ed onestà intellettuale, a votare la proposta. Evidente l'esposizione debitoria dei consorzi, la crisi gestionale e ad aggravare la situazione esistono ricorsi nei confronti di qualche amministratore che ha pensato, in costanza di crisi acclarata, di aumentare la propria retribuzione. Visto il largo consenso preannunciato, invita il Presidente a ritirare la questione di fiducia per consentire la personale adesione dei singoli consiglieri).

Interviene il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) (il cuore della questione è politico, dichiara, l'opposizione è più unita di quello che sembra, la coerenza impone di rispettare il mandato e di fronte alla questione di fiducia, chi sta all'opposizione vota contro alla proposta. La questione è politica, riafferma, e non si può negare quanto stia avvenendo cercando di dare una dimostrazione di forza da parte della maggioranza. Il Presidente ha voluto fare quello che fa da sempre, rivolgersi ai cittadini calabresi, saltando la discussione, i corpi intermedi e parlando direttamente ai Calabresi pone di fronte all'aut aut, con me o contro di me. Ma la personalizzazione della politica paga fino ad un certo punto, dichiara. L'opposizione, nel recente passato, ha dimostrato onestà intellettuale, votando tutti provvedimenti e non si arrocca dietro posizioni. Non bisogna, però, alzare l'asticella delle aspettative perché è stato dimostrato che le riforme tardano ad dare i frutti. Bisogna riformare, ma tenendo conto delle prerogative di ognuno, perché la Corte dei Conti parla di opacità dei testi, non è bene pensare di creare contrapposizioni volute per mettere da una parte i buoni e dall'altra i cattivi. La Calabria nominerà undici commissari e bisogna dire che ai Calabresi che si sta avviando un percorso che prevederà un commissarimento di anni per consentire la liquidazione dei consorzi dismessi).

Interviene il consigliere NERI Giuseppe (Fratelli d'Italia) (sottolinea che il vero dato è quello politico, perché si sono cristallizzate le posizioni. Quanto detto dal consigliere Lo Schiavo in passato avrebbe trovato concordi, ma non è più tempo della politica dei rinvii. Le critiche emerse hanno riguardato il metodo, perché il metodo è cambiato e perché il Presidente governa in uno stato di emergenza. E' corretto aspettarsi i risultati dalle riforme. La questione di fiducia è stata importante perché si è segnata una linea sulla strategia politica della Giunta. Il Presidente deve rispondere ai Calabresi e portare loro risultati. Tutte le riforme sono perfettibili, dichiara, ma vanno fatte. Fratelli d'Italia condivide la riforma ed anche il metodo; esprime, pertanto, il voto a favore. Chiede al Presidente di togliere la fiducia).

Interviene il consigliere GELARDI Giuseppe (Lega Salvini) (approfondita la materia è emersa la necessità dell'azione riformatrice per un settore strategico qual è l'agricoltura. Il nodo da sciogliere non può essere rappresentato dalla questione di fiducia, neanche dare voti ai consorzi più o meno virtuosi, ma sta nella necessità di cambiare passo. Il gruppo Lega Salvini in sede di discussione in Commissione ha fatto emergere alcuni elementi ed attenzionato le problematiche che ha ritenuto dirimenti. Il progetto di legge non deve essere inteso come una bocciatura nei confronti di alcuno, dichiara; pertanto, a prescindere dalla questione di fiducia, esprime un convinto voto a favore).

Interviene l'Assessore con competenze di indirizzo politico in materia di Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, Gianluca Gallo (in una agricoltura che cambia i consorzi hanno un ruolo strategico ed il futuro si giocherà su questo fronte, dichiara. Avere consorzi efficienti e che siano al passo con un'agricoltura fortemente cresciuta è strategico. Verificato come il sistema dei consorzi di bonifica, a questo punto, anche per problematiche vecchie, vedi Sibari Crati, non è riuscito a dare messaggi di efficienza, si rende necessario intervenire; le riforme vengono fatte per migliorare lo status quo, anche se non sempre si raggiunge l'obiettivo come, ad esempio, in occasione del il riversamento degli operai della forestazione nei concorsi. La Regione stanzia 4 milioni l'anno ai consorzi, impiegati anche sul sistema irriguo. Negli ultimi anni sono stati stanziati 4,2 milioni di euro e, successivamente, si è arrivati a 5 milioni senza che si sia riusciti di sollevare i consorzi dalla situazione debitoria ed alcuni non sono neppure in condizione di predisporre lo strumento contabile e, evidenzia, la Regione ha dovuto rispondere quale terzo pignorato. Conosciute le proteste dei dipendenti, ai quali non veniva riconosciuto quanto di loro spettanza, conosciuta la situazione debitoria che rendeva impossibile il trasferimento delle risorse da parte della Regione, riconosciuto anche, il buon lavoro fatto da alcuni consorzi che si sono distinti anche in fase di progettazione, restava la necessità di riscontrare le richieste pervenute dal Ministero che ha chiamato la Regione a rispondere in relazione alla progettazione per il PNRR, da qui l'esigenza di dare vita ad un ente che partisse da zero, che avesse un unico centro dei costi, un'unica gestione del personole. Non bisogna, altresi, afferma, sottovalutare il valore aggiunto che il nuovo sistema apporterà anche in relazione allo stanziamento di risorse ingenti, la Regione, infatti, guiderà il processo di riforma nella prima fase con 9,375 milioni, il secondo anno 7,375 milioni e, attraverso una interlocuzione con l'Europa, il 35% delle somme iscritte a ruolo come contribuzione regionale per una somma pari 7 milioni annui. La Regione interverrà nelle liquidazioni, non potrà fare fronte a tutto, ma farà, certamente, fronte alle situazioni che rigurdano il personale (vedi tfr). La riforma cerca di ripartire dagli errori o da ciò che non ha funzionato, sarà una legge che opererà a favore degli agricoltori, prosegue. Molti agricoltori, anche a causa della mancata erogazione dei servizi, erano restii al pagamento dei tributi, ma, seppure odioso, il tributo serve al funzionamento del sistema e la nuova legge prevede che gli agricoltori non in regola con i tributi non sarà garantita l'erogazione dei contributi. Il tributo è odioso, ma è utile per il funzionamento di un sistema. L'agricoltura calabrese è in forte espansione ed il fatturato sul fresco si avvicina ad un miliardo di euro. A causa del cambiamento climatico che ha interessato soprattutto alcune regioni del nord, la Calabria, che è in condizione di produrre perché fortemente irrigata e molto ricca dal punto di vista delle biodiversità, è diventata un polo di attrazione degli imprenditori del nord che, volendo diversificare gli investimenti, vengono ad investire in Calabria. Per quanto evidenziato, bisogna essere preparati e bisogna farlo anche avendo consorzi di bonifica efficienti, che garantiscano in servizi, eroghino le spettanze ai lavoratori ed inducano agli agricoltori a convenire sulla necessità di pagare i tributi, consapevoli del fatto che ognuno debba fare la propria parte. Al di là della questione di fiducia bisogna chiedersi se non sia il caso di condividere tutti il percorso di modifica intrapreso, considerato il fatto che la norma potrà essere, se necessario, perfezionata con il contributo di tutti).

Interviene il consigliere COMITO Michele (Forza Italia) (si è intervenuto su molti ambiti, fatti molti cambiamenti, ma molti ne servono, dichiara, al di là delle critiche mosse alla decisione del Presidente di porre la fiducia, è evidente che la Calabria ha bisogno di decisionismo. La riforma sarà la riforma dei 21 consiglieri e, pertanto, chiede al presidente Occhiuto di ritirare la fiducia. Invita i componenti della maggioranza che non l'abbiano ancora fatto di chiedere a loro volta il ritiro della questione di fiducia).

Interviene il Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto (ribadisce che la questione non è formale, ma di sostanza. Apprezzati gli interventi, ma non essendoci la volontà di mostrare i muscoli con una maggioranza che ha dimostrato fedeltà, si dichiara favorevole al ritiro della questione di fiducia. Sulla legge di riforma è stata avviata una fase concertativa, dimostrando grande attenzione e recependo alcune richieste. Avendo chiara l'importanza delle istituzioni, da uomo delle istituzioni, dichiara di essere consapevole che non esista una divisione manichea, i buoni da una parte ed i cattivi dall'altra, ma che, pur avendo grande rispetto dei consiglieri, ritiene che l'esercizio di onestà intellettuale debba essere reciproco. L'ambizione è di fare in Calabria cose per la prima volta, rompendo col passato. Conoscendo la Regione non sarà sempre facile, si dichiara orgoglioso per tutte le iniziative assunte, sperando che possano produrre risultati anche oltre il suo mandato. La Regione viene presa ad esempio e diventa un modello per le altre realtà, dichiara, come nel caso dell'asunzione dei medici cubani e della netta opposizione alle cooperative a gettoni. Rammenta tutta una serie di azioni messe in campo a dispetto delle posizioni di alcuni. Sicuro dell'apporto della maggioranza annuncia il ritiro della fiducia, auspica che la proposta sia accolta favorevolmente anche dai consiglieri di minoranza che la condividono nel merito).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (ribadito il fatto che la proposta del PD era stata presentata nel mese di maggio e che la stessa avrebbe dovuto essere presa in considerazione, ritiene che il ritiro della questione di fiducia arrivi fuori tempo massimo perché, di fatto, non ha consentito l'espletamento del regolare iter e la possibilità di dare un contributo fattivo. Conferma il voto contrario e chiede la votazione per appello nominale).

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
art. 3 - approvato
emendamento all'art. 4 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 4 per come emendato - approvato
art. 5 - approvato
art. 6 - approvato
emendamento all'art. 7 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 7 per come emendato - approvato
art. 8 - approvato
art. 9 - approvato
emendamento all'art. 10 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 10 per come emendato - approvato
art. 11 - approvato
art. 12 - approvato
art. 13 - approvato
art. 14 - approvato
art. 15 - approvato
art. 16 - approvato
art. 17 - approvato
art. 18 - approvato
art. 19 - approvato
art. 20 - approvato
art. 21 - approvato
art. 22 - approvato
art. 23 - approvato
art. 24 - approvato
art. 25 - approvato
art. 26 - approvato
emendamento all'art. 27 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 27 per come emendato - approvato
art. 28 - approvato
art. 29 - approvato
art. 30 - approvato
art. 31 - approvato
art. 32 - approvato
art. 33 - approvato
art. 34 - approvato
art. 35 - approvato
emendamento all'art. 36 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 36 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 37 a firma Occhiuto e Gallo, illustrato dall'assessore Gallo - approvato
art. 37 per come emendato - approvato
art. 38 - approvato
art. 39 - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso, per come emendata, per appello nominale.

Per dichiarazione di voto, interviene il consigliere MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico) (si registra un cambiamento politico rilevante, dichiara. Il Presidente ha impedito alla minoranza di produrre emendamenti. Ribadisce quanto precedentemente puntualizzato dal consigliere Bevacqua in ordine alla presentazione di una proposta di legge di pari oggetto e, se fosse stata vagliata, sarebbero emerse molte convergenze. Di fatto, prodegue, è stato impedito il regolare svolgimento dell'iter e la possibilità di presentare gli emendamenti e, ancor prima, di pervenire all'abbinamento delle proposte. E' evidente il tentativo di raggirare il voto, conclude).

Interviene il consigliere AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle) per dichiarazione di voto (esprime il voto a favore sul merito, ma tiene a precisare che la fiducia rimane un problema tutto interno alla minoranza. Ritiene la riforma necessaria per tutte le criticità emerse. Il Consorzio unico consentirà un risparmio dei costi di gestione ed una reale programmazione ed esecuzione di opere pubbliche. Un solo contratto collettivo per i dipendenti ed un maggiore esercizio di vigilanza).

Si procede con la chiama per la votazione del provvedimento nel suo complesso per come emendato.

Il Presidente comunica l'esito della votazione
presenti e votanti 31
hanno votato sì 23
hanno votato no 8

Il Consiglio approva a maggioranza con autorizzazione al coordinamento formale.

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
art. 3 - approvato
emendamento all'art. 4 illustrato dal consigliere Cirillo - approvato
art. 4 per come emendato - approvato
art. 5 - approvato
art. 6 - approvato
art. 7 - approvato
emendamento all'art. 8 illustrato dal consigliere Cirillo - approvato
art. 8 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 9 illustrato dal consigliere Cirillo - approvato
art. 9 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 10 illustrato dal consigliere Cirillo - approvato
art. 10 per come emendato - approvato
art. 11 - approvato
art. 12 - approvato
art. 13 - approvato
art. 14 - approvato
art. 15 - approvato
art. 16 - approvato

emendamento all'articolato illustrato dal consigliere Cirillo - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso, per come emendata.

Il Consiglio approva.

Il Presidente inserisce il secondo punto all'ordine del giorno:

Proposta di Legge n.168/12^ di iniziativa del Consigliere G. NERI recante: 'Modifiche e integrazioni alla legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria). '  

Il consigliere NERI Giuseppe (Fratelli d'Italia) illustra il provvedimento.

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
art. 3 - approvato
art. 4 - approvato
emendamento all'art. 5 a firma Neri - approvato
art. 5 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 6 a firma Neri - approvato
emendamento all'art. 6 a firma Neri - approvato
emendamento all'art. 6 a firma Neri - approvato
art. 6 per come emendato - approvato
art. 7 - approvato
art. 8 - approvato
emendamento all'art. 9 a firma Neri - approvato
art. 9 per come emendata - approvato
emendamento aggiuntivo a firma Neri - approvato
art. 10 - approvato
art. 11 - approvato
art. 12 - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso, per come emendata.

Il Consiglio approva.

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso.

Il Consiglio approva.

Interviene il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) (ritiene, quello in discussione, il punto più importante dell'odierna seduta. Ritiene che la consigliera Straface nell'illustrazione abbia esaltato l'importanza del Piano che, in realtà, va in tutt'altra direzione rispetto all'obiettivo. Esaltare un taglio sulla spesa pubblica e considerarlo un passaggio epocale è essurdo, dichiara, considerato che il dimensionamento colpirà per il 70% le scuole meridionali e sarebbe stato logico che il governo regionale impugnasse il piano ed il taglio imposto. Quando si taglia sulla scuola pubblica non è mai una cosa buona, prosegue. Cita, quale frutto del dimensionamento scolastico, l'istituto comprensivo di Vallelonga, che comprende tredici sezioni e trenta classi, e copre un territorio molto ampio. Chiede, retoricamente, se sia condivisibile ed accolta con favore una simile fattispecie. Ritiene che la scuola sia l'unica arma per fare uscire la Calabria dal degrado e, seppur riconoscibile il metodo scientifico usato ed il lavoro fatto dall'assessore, manifesta preoccupazione in relazione ai parametri per l'erogazione del servizio e perplessità per la discrezionalità della politica. Ritiene, inoltre, che con i criteri individuati saranno perse molte classi del primo ciclo di istruzione se non sarà introdotta come deroga la possibilità che i comuni salvino la propria istituzione scolastica al di là delle situazioni di disagio previste. In assenza di una rete di trasporti efficiente e capillare, lo spostamento dei bambini rappresenterà un problema per le famiglies. Per quanto evidenziato chiede che i criteri vengano rivisti e resi più flessibili).

Interviene il consigliere IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico) (chiamati a votare le linee guida per la riorganizzazione della rete scolastica che comporterà drammatici ed ingiusti tagli che interesseranno soprattutto le zone del sud. La previsione di un dimensionamento così perseguito, basato su un'economia di risparmio è fortemente penalizzante. Si tratta dell'ennesima razionalizzazione miope e di corto respiro. Il dimensionamento va rivisto, le fusioni saranno concentrate nel sud a causa del calo demografico che poteva invece rappresentare l'occasione per lo sdoppiamento delle classi a beneficio degli studenti e dell'occupazione. Il calo demografico non si combatte riducendo i servizi, ma aumentandoli. Non è accettabile lo scaricabarile del Governo che scarica le responsabilità sull'Europa e la Regione sul Governo. Di fronte ad una scure così feroce il Governo regionale tace. La Calabria, contrariamente ad altre regioni meridionali, non si oppone ma sta appiattendosi sulle posizioni governative. Chiede quale sia stato il destino dell'Ordine del Giorno, approvato all'unanimità dal Consiglio il 20 di aprile, col quale si chiedeva alla Giunta di impegnarsi per contrastare le norme nazionali. Di fatto non sono state esperite azioni per lesioni sulla competenza regionale. Il Presidente e la Calabria sono rimasti muti e servili. Si tratta, quelli oggetto del provvedimento in discussione, di fatti concreti che incideranno sulla vita dei Calabresi. Chiede se il dimensionamento sarà accompagnato dal servizio pubblico di scuolabus. In ogni caso sarà una sconfitta poichè il dimensionamento provocherà la perdita di posti di lavoro e gli istituti accorpati saranno interessati da problematiche di natura amministrativa e gestionale. Bisogna dare atto che con le linee guida regionali si tenta di tutelare territori particolarmente fragili, ma si precisa "ferme restando il numero di autonomie previste". Nulla cambia sul fronte delle autonomie che saranno perse e appare difficile che il criterio compensativo possa funzionare. A ciò si unisca il divario digitale che rappresenta un ulteriore limite e la Calabria non può consentirsi di arretrare ancora di più. Tiene a precisare, contrariamente a quanto sostenuto dall'assessore, la provincia di Cosenza ha predisposto il piano di dimensionamento nei tempi previsti dalla norma. La scuola chiede all'assessore ed al presidente Occhiuto di fermarsi e di impugnare la legge, serve fare la battaglia e farla assieme perché la scuola ha il compito di educare i figli e di nipoti che non sono numeri, ma rappresentato il futuro).

Interviene la consigliera BRUNI Amalia (Partito Democratico) (molti gli spunti importanti emersi dalla discussione. Ritiene il tema del dimensionamneto scolastico un attacco al cuore del futuro della Nazione perché la scuola è il pilastro su cui si costruiscono le società ed il destino delle persone. La desertificazione culturale rappresenta la desertificazione del territorio e si è particolarmente acuita dopo il Covid. La legge effettua tagli laddove, invece, avrebbero dovuto esserci reti di portezione. I tagli avvengono in zone ove esiste una alta dispersione scolastica, dove si sommano le fragilità e si inaspriscono le povertà che incidono sul sistema sanitario perché è risaputo che la minore informazione incide sulla salvaguardia della salute. Andava chiesta la deroga perché viviamo in un territorio particolare. Il taglio di 79 unità organizzative ed il conseguente accorpamento degli istituti contribuisce all'aumento del disagio. La politica governativa sul dimensionamento è in netto contrasto con l'Agenda Sud, che è evidente rappresenti una presa in giro. Convinta del fatto che l'assessore abbia fatto i salti mortali per ovviare ad una situazione che determinerà anche la fuga dei cervelli per i posti che inevitabilmente si perderanno, esprime il voto contrario).

Interviene la consigliera STRAFACE Pasqualina (Forza Italia) (ascoltato gli interventi che probabilmente non hanno tenuto in debito conto il lavoro fatto. Conferma che trattasi di una svolta epocale, in risposta alle accuse pervenute dal consigliere Iacucci chiede dove fosse il PD quando il governo Draghi si determinava in materia. Tiene a precisare che non si è effettuato alcun taglio, considerato che quelli in discussione sono i criteri per la predisposizione dei piani necessari ed obbligatori, visto che l'ultimo piano risale al 2012 ed è stato predisposto dalla provincia di Reggio Calabria, mentre quello della provincia di Cosenza risale al 2008. Pertanto, risulta facile parlare di impugnative in assenza di una regolamentazione pregressa che ha determinato le situazioni gravi emerse).

Interviene il consigliere GELARDI Giuseppe (Lega Salvini) (in qualità di ex dirigente dichiara di aver partecipato a diversi piani di dimensionamento e, dall'alto della sua esperienza, ritiene di poter asserire che l'assessore Princi ha fatto un ottimo lavoro, i numeri non sono stati una sua invenzione. Il dimensionamento scolastico si affronta con cadenza biennale e triennale mentre in Calabria l'ultimo piano risale al 2012. Purtroppo l'assenza degli alunni determina irrimediabilmente il dimensionamente delle classi. Consapevoli delle difficoltà e delle problematiche che sono sotto gli occhi di tutti. I dati ci penalizzano, ma ben vengano i tagli se servono a migliorare i servizi perchè non ha senso fare le pluriclassi, per gli studenti è consigliabile spostarsi e frequentare una classe adeguata. Testimonia del fatto che in sede di Commissione anti 'ndrangheta è pervenuta una nota dei sindaci di Platì, Careri, San Luca ed Africo che era un grido d'allarme proveniente da un territorio storicamente disagiato. Purtropo i numeri non sono opinabili ed il dimensionamento deve tenere conto della diminuzione demografica).

Interviene la Vice presidente della Giunta regionale, Giuseppina Princi (l'argomento richiede la massima attenzione e condivisione. Ringrazia la presidente Straface, i componenti la Commissione ed il consigliere Laghi che ha compreso e sostenuto i criteri a base del piano scolastico. L'osservatorio è il portale attraverso il quale sono stati reperiti i dati con valenza scientifica. Invita a lasciare la scuola fuori da dinamiche ostruzionistiche. Ricorda i dati relativi alla dispersione scolastica ed alla povertà educativa che ritiene siano impressionanti. La discussione deve essere affrontata tenendo distinto il livello regionale da quello statale. La prerogativa delle regioni è quella di intervenire sui criteri entro il 30 novembre, in assenza della legiferazione in tal senso subentrerebbe il commissariamento. Evidenzia come la Campania, che vive una situzazione peggiore di quella calabrese, ha deliberato e riportando i parametri nazionali. Tutte le regioni hanno cercato di ribellarsi al numero delle autonomie. Precisa che la Regione non ha competenza assoluta perchè il numero delle autonnomie è prerogativa del Governo centrale. Il governo Draghi, in coerenza con PNRR, ha utilizzato quale criterio l'andamento demografico, sulla base del quale le autonomie assegnate alla Regione sono 79. Concorda sulla opportunità di pervenire allo sdoppiameno delle classi, ma non esistono i presupposti di legge perchè ciò avvenga. Informa che si sta lavorando sulla riorganizzazione della rete dei trasporti per consentire la fruizione dell'offerta formativa ai pendolari; previsto, inoltre, l'acquisto di pulmini elettrici a tale scopo).

Interviene il consigliere IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico) (non si comprende, dichiara, il presupposto secondo il quale se parla di scuola l'assessore non si dà atto a strumentalizzazioni e se parlano i consiglieri, invece, sì. Invita l'assessore a rispondere in ordine alle richieste avanzate dal Consiglio regionale. In risposta alla consigliera Straface ed all'assessore Princi tiene a precisare che nel governo Draghi c'era anche Forza Italia. Contesta il dato relativo al dimensionamento della Provincia di Cosenza che, come si evince da una deliberazione della provincia, risulterebbe essere stato predisposto nel 2019 e che, a causa del Covid, è rimasto bloccato a quella data).

Interviene la Vice presidente, Giuseppina Princi (precisa che il dato è stato fornito dal Dipartimento al ramo e che problabilmente la deliberazione si riferisce all'offerta formativa, il dimensionamento della rete scolastica risale al 2008).

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso per appello nominale

presenti e votanti 17
favorevoli 14
contrari 3

Il Consiglio approva a maggioranza.

Il Presidente inserisce il punto all'ordine del giorno:

Mozione n. 62/12^ di iniziativa del consigliere E. ALECCI recante "Anticipo fondi regionali per il Diritto allo Studio"

Il consigliere ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico) illustra la Mozione.

Il Presidente pone ai voti la Mozione per appello nominale

presenti e votanti 15

Verificata l'assenza del numero legale, il Presidente rinvia la Mozione.

Trattazione rinviata.

Interviene il consigliere ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico) (esprime rammarico per il mancato raggiungimento del numero legale, considerata l'importanza e l'urgenza della materia).

Interviene la Vice presidente Giuseppina Princi (condivisa la portata della mozione, garantisce l'impegno fattivo dell'assessorato)

Il Presidente, esaurito l'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

La seduta è tolta.