XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 30
__________
SEDUTA Di GIOVEDì 3 AGOSTO
2023
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 17,42
Fine lavori h. 23,49
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle)
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico),*,*,*,*
CIRILLO Salvatore, segretario
questore
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza
Azzurri)
DE NISI Francesco (Coraggio
Italia)
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e
forestazione,*,*,*,*,*,*
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
GENTILE Katya (Forza Italia), relatrice
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro),*,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale,*
TALERICO Antonello (Gruppo
Misto)
TAVERNISE Davide (Movimento
Cinque Stelle)
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri), relatore
CIRILLO Salvatore (Coraggio
Italia),*,*,*,*
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia), relatore,*,*,*,*,*
CIRILLO Salvatore (Coraggio
Italia), relatore
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
CIRILLO Salvatore, Segretario Questore
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico),*
LO SCHIAVO Antonio (De Magistris
Presidente)
PRINCI Giuseppina, Vicepresidente
della Giunta regionale,*
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia), relatrice,*
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico),*
CIRILLO Salvatore, Segretario Questore
PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale
Presidenza del
presidente Filippo Mancuso
La seduta
inizia alle 17,42
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato
senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 210/12^ recante “Disposizioni per l'esercizio del trasporto pubblico non di linea e norme concernenti il ruolo dei conducenti dei servizi pubblici di trasporto non di linea", precisando che è stata approvata dalla Commissione di merito, ma non è stata sottoposta all’esame della Commissione bilancio. Trattandosi di un provvedimento ad invarianza economica, infatti, ritiene che possa essere inserita all’ordine del giorno.
Pone ai voti l’inserimento della proposta che è inserita.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori della mozione numero 62 condivisa con la vicepresidente.
Pone ai voti l’inserimento della mozione che è inserita.
Informa l’Aula che il Presidente della Giunta regionale, ai sensi degli articoli 34 e 37 dello Statuto, ha comunicato l’apposizione della questione di fiducia sulla proposta in discussione, in considerazione della sua particolare rilevanza per la collettività calabrese.
Ricorda che, ai sensi dell’articolo 59, commi 3 e 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, alla discussione sulla questione di fiducia possono prendere la parola il Presidente della Giunta e, per non più di quindici minuti, un relatore per gruppo anche per dichiarazione di voto, che possono intervenire altri consiglieri solo per dichiarare la difformità del loro voto rispetto a quello del Gruppo consiliare cui appartengono e che la questione di fiducia è votata per appello nominale e si intende respinta se esprime voto contrario la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Riferito, pertanto, che il rigetto ha luogo se esprime un voto contrario la maggioranza assoluta, pari a 16 consiglieri, invita la consigliera Gentile a relazionare al riguardo.
Ricordato il contenuto del comma 3 dell’articolo 59 del Regolamento interno, reputa che sul provvedimento debba intervenire il Presidente della Giunta regionale e che non debba, quindi, relazionare la Presidente della sesta Commissione consiliare.
Chiarisce che la consigliera Gentile svolgerà la relazione sul provvedimento in esame.
Ribadisce quanto precedentemente sostenuto, chiedendo che si proceda alla verifica regolamentare.
Ribadisce che la consigliera Gentile svolgerà esclusivamente la relazione sulla proposta e, successivamente, interverrà il Presidente della Giunta regionale.
Sottolineato, preliminarmente, l’intento riformatore della proposta in discussione che assume una portata rivoluzionaria nel settore della bonifica calabrese, ormai non più differibile a causa del completo collasso del sistema, ripercorre l’iter di istituzione dei Consorzi di bonifica, avvenuta con il Regio Decreto numero 215 del 1933.
Ricordata la normativa regionale di riferimento costituita dalla legge regionale numero 11 del 2003, oltre che dalla legge regionale numero 26 del 1975 e dalla legge numero 20 del 1992, con la quale sono stati affidati ai Consorzi anche interventi di forestazione e difesa del suolo, sottolinea che con la legge regionale numero 12 del 2006, che ha posto in liquidazione il Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, si è avviato il processo di riordino dei Consorzi di bonifica calabresi, proseguito in Consiglio regionale con la riduzione da 17 ad 11.
Rilevato come, a suo avviso, nonostante tali interventi di riforma avvenuti nel corso degli anni, non si siano registrati significativi miglioramenti nella gestione degli Enti e nell’erogazione dei servizi, evidenzia la necessità di avviare la riorganizzazione dell’intero settore della bonifica calabrese, non più procrastinabile, considerate le difficoltà economiche, strutturali e gestionali che penalizzano fortemente l’attività di bonifica.
Ricorda, quindi, la attenta indagine ricognitiva sull’attuale situazione dei Consorzi calabresi avviata dalla sesta Commissione consiliare fin dal suo insediamento, che ha visto la partecipazione attiva e costruttiva della componente politica, amministrativa e di tutti i soggetti coinvolti ed ha consentito, attraverso l’esame della documentazione fornita dai soggetti auditi, di avere un quadro sufficientemente chiaro che denuncia, seppur con le dovute differenziazioni, una indubbia situazione di difficoltà di tutti i Consorzi per responsabilità, a suo avviso, ascrivibili sia alla Regione sia agli stessi Consorzi.
Riferite le numerose criticità che hanno alimentato una gestione tutt’altro che virtuosa degli Enti, generando una mole notevole di contenziosi, si sofferma sugli elementi principali della proposta di risoluzione licenziata dalla Commissione consiliare e, in particolare: il reperimento di risorse finanziarie da destinare alle emergenze con un forte impatto sociale, quali ad esempio la mancata corresponsione delle spettanze arretrate ai lavoratori e la costituzione di un Fondo vincolato per sopperire al mancato accantonamento dei TFR, oltre che l’avvio di un processo di revisione normativa sollecitato da tutti gli operatori del settore.
Ritenuto che l’intervento normativo in esame, perseguito con forte determinazione dal presidente Occhiuto, rappresenti un segnale di netta rottura con il passato e sia conforme alla normativa nazionale di riferimento, elenca le principali novità del provvedimento quali, in particolare: la costituzione di un unico Ente denominato Consorzio di Bonifica della Calabria, articolato in comprensori, le cui sedi corrispondono alle sedi dei Consorzi preesistenti che verranno contestualmente soppressi e messi in liquidazione; il ripensamento dell’intero sistema elettorale, con la previsione di tre collegi elettorali nord, centro e sud, che garantisce un maggiore coinvolgimento di tutti i consorziati; l’introduzione del principio di elettorato attivo e passivo, secondo cui il voto è consentito a tutti i consorziati mentre la possibilità di candidarsi è riservata solo a chi è in regola con i contributi consortili, sottolineando che la partecipazione dei consorziati passa anche attraverso la definizione di un patto sociale che viene garantito anche attraverso la previsione dell’obbligo di essere in regola con la contribuzione consortile per la liquidazione dei contributi regionali; l’ampliamento di compiti e funzioni dei Consorzi; la previsione di un sistema di controllo di legittimità da parte della Regione sulla gestione dell’Ente consortile, che reputa suscettibile di ulteriori aggiustamenti; la modifica del concetto di contributo consortile collegato direttamente al beneficio “diretto e specifico” tratto dagli immobili situati nel comprensorio per le attività svolte dal Consorzio; l’approvazione di un Piano della qualità della prestazione organizzativa: lo stanziamento di circa 19 milioni di euro per il triennio 2023-2025.
Sottolineato che il lavoro della maggioranza non si esaurirà con l’odierna approvazione della proposta di legge, ma proseguirà attraverso una costante fase di monitoraggio e valutazione dell’attuazione della legge, riferisce che sono stati ritirati gli emendamenti presentati dalla maggioranza con la riserva di presentarli successivamente.
Riferito l’incontro svoltosi ieri a Catanzaro con le Organizzazioni di categoria che hanno manifestato il consenso alla riforma in seguito all’accoglimento di alcuni suggerimenti proposti, ringrazia i componenti della sesta Commissione consiliare e gli Uffici del Consiglio e della Giunta per il supporto fornito.
Ricordato l’avvio ad inizio legislatura di una costante interlocuzione con le associazioni di categoria e l’ANBI, sottolinea come la mancata attenzione prestata in passato dalla politica nei confronti della problematica in discussione abbia, di fatto, determinato il collasso del sistema consortile, non soltanto, a suo avviso, per responsabilità ascrivibili alla governance dei Consorzi, ma anche per responsabilità della politica sia di destra sia di sinistra.
Evidenziato come le riforme nascano da un atto di coraggio, reputa necessario fare chiarezza in merito all’esistenza di una situazione creditoria dei Consorzi nei confronti della Regione, ricordando la ricognizione effettuata dalla Commissione costituita durante il Governo Oliverio, dalla quale è emerso, al contrario, l’esistenza di un debito da parte di Consorzi pari a 184 milioni di euro.
Elenca, quindi, le molteplici carenze gestionali dei Consorzi di bonifica e la notevole mole di contenziosi in atto che rischiano di riverberarsi pesantemente sul bilancio regionale.
Dichiara, quindi, di aver deciso di porre la questione di fiducia sul provvedimento in oggetto non per scarsa considerazione nei confronti della maggioranza del Consiglio, che ringrazia per il costante supporto fornito, o per arroganza, ma esclusivamente per esercitare una sua prerogativa prevista dallo Statuto; reputa, infatti, fondamentale la costituzione di un’unica personalità giuridica e ricorda il cospicuo finanziamento previsto e l’impegno a corrispondere il 35 percento sul riscosso, finalizzato ad incentivare la riscossione, che si attesta su livelli particolarmente bassi e potrebbe essere risolutiva della problematiche finanziarie degli Enti.
Ritenuta d’eccellenza l’agricoltura calabrese, come spesso riconosciuto fuori regione, lamenta la mancanza di onestà intellettuale della minoranza, rivendicando la nuova immagine assunta dalla Calabria, in netta controtendenza rispetto alla politica del passato.
Evidenziato il rispetto nei confronti dei consiglieri regionali e l’accoglimento dei suggerimenti apprezzabili provenienti dagli esponenti di opposizione, avrebbe auspicato un atteggiamento di maggiore fiducia da parte della minoranza.
Evidenziata la differenza tra la questione di fiducia prevista a livello parlamentare e quella a livello regionale, dove non ha la funzione di delimitare la maggioranza, rivendica l’apposizione della questione di fiducia sul provvedimento in esame, al fine di poter proseguire nella sua azione riformatrice.
Ringraziata la maggioranza per la decisione di votare in maniera compatta la riforma, auspica l’appoggio della minoranza che, a suo avviso, deve liberarsi da tare ideologiche, evidenziando che, al fine di incorrere in polemiche o impugnative, per l’approvazione della proposta sarà prevista la maggioranza qualificata dei due terzi, così come già previsto per altre riforme.
Annuncia a suo nome e del
gruppo Forza Azzurri il voto favorevole “convinto” alla proposta di legge, sottolineando
la necessità di procedere con la riforma sui Consorzi di bonifica per incidere
in un ambito deficitario. In merito alla riforma, riferisce che anche la
Regione Puglia, nei giorni precedenti, a guida centro-sinistra, ha istituito in
Consorzio unico di bonifica eliminando i 4 esistenti.
Giudica, quindi, doveroso
intervenire per eliminare le molteplici criticità in cui versa il settore,
registrando l’esistenza di due parti politiche in netta divergenza: una “riformatrice”
impegnata a risolvere i problemi e l’altra che tenta di frenare le azioni di
riforma, accusando il presidente Occhiuto di arroganza. A suo avviso, porre la
questione di fiducia è sintomatico di responsabilità e non di arroganza.
Riferisce, infine, che il gruppo
Forza Azzurri voterà a favore, avendo esaminato in perfetta autonomia la
proposta di riforma, e, per tali ragioni, convinto che darà vita ad un Ente
produttivo capace di ridare dignità ai lavoratori, rinnova la fiducia al
presidente Occhiuto.
Annuncia, preliminarmente,
il voto contrario del Partito Democratico.
Sottolineato che per la
prima volta nella storia del regionalismo il Presidente della Giunta ha posto
la questione di fiducia su una materia che, oltretutto, non ritiene sia di
interesse collettivo diffuso, censura tale scelta.
Evidenziato che nessuno
intende limitare la realizzazione del programma e concretizzare le riforme che
certamente richiedono coraggio, manifesta preoccupazione per come si sta
procedendo, considerato che le tematiche riguardano settori importanti per il
territorio calabrese.
Ricordato che alcune
importanti riforme sono state inserite dalla Giunta regionale in un “omnibus”,
lasciando al Consiglio solo il compito della ratifica, evidenzia che c’è un problema
di ruolo e competenze degli organi regionali.
Sottolinea, poi, che la
metodologia utilizzata per attuare le riforme non tiene conto dei principi cardine
della democrazia: condivisione e partecipazione.
Consapevole della necessità
di effettuare la riforma dei Consorzi di bonifica, ricorda che il gruppo del Partito
Democratico ha presentato, circa tre mesi fa, una proposta di legge sui
Consorzi, la numero 183/12^, mai calendarizzata nella Commissione competente,
criticando al contempo l’operato del centro-destra che negli ultimi 4 anni, a
suo dire, ha avuto la possibilità di indirizzare e controllare l’attività dei
Consorzi.
Ritiene, quindi, che le
riforme siano valutabili solo nel lungo periodo e che la loro predisposizione
debba avvenire con un approccio serio in un congruo lasso di tempo al fine di
evitare errori a cui potrebbe non potersi trovare rimedio.
Sottolineato come il fulcro
della riforma sta nel Consorzio unico formato da 11 comprensori, evidenzia
alcune criticità quali per esempio che nel Consiglio dei delegati composto da
42 membri solo 27 sono eletti dai consorziati, mentre gli altri sono nominati
dalla politica.
Convinto della necessità di
realizzare una riforma dei Consorzi poiché a conoscenza dei problemi legati
anche al pagamento degli emolumenti, giudica scorretto il metodo utilizzato,
chiedendo come verranno affrontate le situazioni pendenti.
Critica, poi, il mancato
fattivo coinvolgimento delle opposizioni, in spregio, a suo dire, dei principi cardine
della democrazia.
Ricorda, ancora, che la
proposta di legge sui Consorzi presentata dal suo gruppo era frutto di studi e
approfondimenti e ne indica alcune scelte fondamentali, divergenti dalla
riforma sottoposta oggi all’esame del Consiglio regionale. Ravvede, poi, nell’atteggiamento
del presidente Occhiuto più un’attitudine al comando che al governo, ribadendo
le perplessità già precedentemente espresse. Sottolinea, infine, le criticità
connesse alle risorse finanziarie che ritiene insufficienti per il triennio,
dichiarandosi convinto che la riforma non sarà risolutiva delle problematiche della
bonifica calabrese. Suggerisce, quindi, di sospendere l’iter e avviare una fase
di concertazione e condivisione della riforma.
Invita i consiglieri ad attenersi ai termini prescritti per la durata
degli interventi.
Preannunciato con convinzione il voto favorevole alla riforma, slegato da
strategie di tipo politico, evidenzia come il tributo consortile sia il più
odiato dai cittadini, considerato che a fronte del suo pagamento i consorziati
non hanno ricevuto in cambio i dovuti servizi.
Evidenzia che l’attuale sistema consortile si concretizza in 11 consorzi che giudica privi di controllo e causa di sperpero
di denaro pubblico, senza benefici per la collettività e i consorziati.
Evidenziato come le grandi aziende non facciano ricorso all’irrigazione dei
consorzi, ribadisce che l’attuale sistema mette a serio rischio il bilancio
della Regione e pertanto dichiara il voto favorevole del suo gruppo, convinto
che questa sia la scelta giusta, capace di consentire anche l’individuazione di
eventuali responsabilità relative alla gestione.
Ritenendo che il Consiglio regionale abbia perso l’occasione per attuare
una riforma utile e produttiva, ricorda il lavoro bipartisan avviato
dalla sesta Commissione consiliare, vocato al confronto e all’ascolto di tutti
i soggetti a diverso titolo coinvolti.
Registrato, per contro, nell’ultima seduta di sesta Commissione una
pessima pagina politica, in cui si è assistito anche ad un forte scontro tra i
Presidenti dei consorzi, il dipartimento e l’assessore Gallo, sottolinea, come
a suo avviso, il presidente Occhiuto avrebbe dovuto valorizzare le proposte
provenienti dai consiglieri regionali.
Pur favorevole nel merito al provvedimento, giudica inaccettabile il
poco spazio riservato ai consiglieri regionali e reputa un errore la questione
di fiducia, atteso che in sua assenza la proposta sarebbe stata approvata
superando abbondantemente i 21 voti. Annunciato il suo voto contrario, per rispetto
del Consiglio regionale e del lavoro dei consiglieri, reputa la riforma non
rivoluzionaria. Sottolinea, quindi, che le maggiori difficoltà economiche dei
consorzi discendono dalla scarsa riscossione dei tributi. Invita, quindi, il
presidente Occhiuto ad avere più rispetto nei confronti del Consiglio e delle
Commissioni da cui potrebbero, invece, pervenire contributi rilevanti.
Ribadisce, infine, il suo voto contrario attribuendolo allo scarso
rispetto istituzionale riscontrato nei confronti dell’intero Consiglio e delle
Commissioni consiliari.
Ritenuta epocale la riforma in discussione, evidenzia che le attività
della maggioranza sono dettate dal desiderio di lavorare efficacemente ed efficientemente
nell’interesse dell’intera regione. Reputata perfezionabile la proposta,
sottolinea l’urgenza di recuperare anche in una fase successiva ulteriori
risorse, procedendo all’equiparazione contrattuale dei dipendenti dei consorzi
e prevedendo l’incentivo all’esodo. Puntualizza, poi, che la maggioranza non ha
alcuna difficoltà a votare la riforma, al di là della questione di fiducia
posta dal presidente Occhiuto. Evidenzia, infine, che la proposta di legge è
frutto anche del lavoro e della sintesi svolti dalla sesta Commissione, annunciando
il suo voto favorevole.
Riconosciuti al presidente Occhiuto alcuni meriti per scelte e
interventi che reputa coraggiosi, finalizzati a proteggere il territorio
calabrese ed i suoi abitanti, riferendosi in particolare alle scelte relative
al Piano del Parco nazionale del Pollino e alla centrale del Mercure, ricorda il suo interessamento oltre che ventennale
in materia ambientale e le difficoltà con cui quotidianamente si è scontrato per
raggiungere risultati coerenti con il suo impegno.
Riguardo ai consorzi, riferisce di non aver mai sentito apprezzamenti
favorevoli alla loro gestione e di aver invece apprezzato i lavori svolti dalla
sesta Commissione da cui ha tratto informazioni e rafforzato il convincimento
che vadano riformati. Giudicata suscettibile di miglioramento la riforma, ritiene
che essa debba garantire risparmi in termini economici e una gestione agile. Ritenuto
che la questione di fiducia travalichi l’aspetto tecnico, inserendo il
provvedimento in un ambito di appartenenza politica, in cui non si riconosce,
considera l’approvazione del provvedimento simbolo di unità politica della
maggioranza, pertanto, dichiara il suo voto contrario in riferimento alla
fiducia ad un governo a cui non appartiene.
Preliminarmente, in merito alla questione regolamentare sollevata dal consigliere
Bevacqua, ritiene che l’articolo 59 del Regolamento interno vada letto in
combinato disposto con gli articoli dello Statuto relativi alla questione di
fiducia., specificando, altresì, quali siano gli interessi collettivi sottesi
all’applicazione dell’istituto nel caso concreto.
A tal proposito, sottolineato l’impegno profuso dal presidente Occhiuto
per addivenire a una riforma organica del settore agricolo, ritiene che la
questione della fiducia possa essere facilmente revocata dal Presidente in
quanto non necessaria, anche al fine di consentire a consiglieri di opposizione
di votare a favore della proposta. In proposito, infatti, riferisce che una
revoca della questione di fiducia consentirebbe, ad esempio, al consigliere
Afflitto di votare favorevolmente la proposta, così come annunciato in
Commissione, atteso che il Movimento di cui fa parte gli impedisce di votare in
tal senso nel caso di questione di fiducia, pena l’espulsione dal Movimento.
Esprime, poi, perplessità per gli interventi dei consiglieri di
opposizione, soprattutto in considerazione del fatto che alcuni di loro hanno
partecipato attivamente ai lavori della Commissione competente, condividendo le
reali problematiche che da anni attanagliano i consorzi di bonifica.
Difatti, reputa necessario che i cittadini calabresi siano edotti, in
maniera chiara, che attraverso tale riforma si va ad incidere positivamente su
tanti aspetti che, in sostanza, ad oggi, hanno penalizzato il settore,
soprattutto in tema di contributi consortili e relativa riscossione.
Richiamati, quindi, alcuni degli aspetti positivi legati alla riforma,
invita il consigliere Lo Schiavo a votare favorevolmente, avvalendosi delle sue
competenze giuridiche e tecniche, soprattutto in considerazione dello
squilibrio economico finanziario, della situazione debitoria, della poca
chiarezza dei conti, per tutelare i lavoratori e le proprietà che pagano senza
ricevere servizi.
Ritenendo che la questione sia squisitamente politica, precisa l’intenzione della minoranza di rimanere unita e compatta su grandi questioni di fondo, quale quella dei consorzi di bonifica, e annuncia il suo voto contrario, seppur poco rilevante e incisivo. Difatti, ritiene che la questione di fiducia sia prettamente interna alla maggioranza, censurando, per contro, la scelta del Presidente della Giunta di rivolgersi direttamente ai cittadini calabresi, escludendo dal confronto i corpi intermedi e i consiglieri regionali, proseguendo sulla linea strategica che si è posto fin dall’inizio della Legislatura.
Non condivide, quindi, né il metodo di lavoro né l’eccesso di aspettativa rivolto sulla riforma, rilevando che non sarà immediatamente efficace, evidenziando il lungo percorso sotteso alla liquidazione degli 11 consorzi ad oggi esistenti. Pertanto, pur riconoscendo la necessità di riformare il settore agricolo a causa dei buchi di bilancio prodotti negli anni dai consorzi di bonifica, evidenzia la complessità di tali dinamiche, per cui ogni consorzio, intanto, dovrà provvedere a liquidare i debiti pregressi e ritiene fondamentale agire tenendo conto delle prerogative, dei passaggi intermedi, del ruolo dei consiglieri regionali e della minoranza.
Ritenuto che il dato odierno sia di tipo politico e abbia cristallizzato le posizioni della maggioranza e della minoranza, evidenzia che, in realtà, le critiche non abbiano riguardato la riforma in sé, bensì il metodo adottato.
A tal proposito, attesa la novità portata dal presidente Occhiuto in una situazione di emergenza, evidenzia la necessità di assunzione di responsabilità rispetto al raggiungimento di obiettivi e risultati concreti e, reputando ormai superata la questione della fiducia, invita la minoranza ad adeguarsi a un nuovo modo di fare politica per rimanere al passo con i tempi.
Infine, nel ritenere non necessaria la questione della fiducia su una riforma pienamente condivisa, nel metodo e nel merito, annuncia il suo voto favorevole.
Annuncia il voto favorevole del gruppo Lega Salvini, previa attenta analisi e valutazione rispetto alla necessità della riforma in discussione per un settore strategico qual è quello dell’agricoltura.
Esprime apprezzamento per l’operato del presidente Occhiuto, che reputa determinante per il futuro della Calabria, che non vuole rappresentare una bocciatura dei consorzi e del loro operato, bensì una ripartenza all’insegna dell’efficacia e dell’innovazione, che sono i principi richiesti dai tempi attuali.
Pur definendosi un conservatore, evidenzia che la riforma del sistema
dei Consorzi di bonifica precedente non è riuscita a dare al settore
l’efficienza che auspicava e a raggiungere gli obiettivi prefissi. Messo in
evidenza, quindi, che il Dipartimento in questi anni ha avuto numerose difficoltà,
ritiene, anche, che forse la Regione non si sia occupata adeguatamente dei
Consorzi di bonifica, stanziando somme non congrue, che hanno portato il
sistema fuori controllo. Ricordato che dal 2020 la Regione ha destinato
maggiori risorse ai Consorzi di bonifica, riconosce che tale scelta non è stata
sufficiente, le difficoltà sono aumentate e si è arrivati al commissariamento
di alcuni enti. Prosegue rivelando che nelle ultime settimane la situazione è
peggiorata: sono arrivati pignoramenti, il Dipartimento ha chiesto ulteriori
risorse che non è stato possibile trasferire per l’elevato numero di azioni
legali contro i Consorzi. Sottolinea, quindi, l’esigenza di accelerare il
processo di riforma per avere un solo ente che abbia un unico centro di costo,
un unico bilancio e un unico centro per le politiche del personale.
Rimarcato, inoltre, che si discute di un unico Consorzio con
articolazioni territoriali, con un impegno economico importante, garantisce che
la Regione, attraverso la riforma, stanzierà risorse ingenti per garantire la
partenza del nuovo Ente e anche per far fronte alle liquidazioni.
Fa notare, poi, che la legge ha previsto ulteriori punti fermi finalizzati
a creare un circuito virtuoso: assicurare il diritto di voto anche agli
agricoltori morosi e prevedere che gli agricoltori non in regola con i tributi
consortili non possano ricevere i primi contributi che la Regione liquiderà.
Rimarcato, quindi, che la Calabria ha le condizioni ideali per produrre,
ritiene che, per prepararsi a una agricoltura con grandi numeri, siano
necessari Consorzi di bonifica efficienti.
Puntualizzato che un patto sociale è necessario per una società
calabrese desiderosa di crescere, cambiare immagine e capovolgere la sua reputazione
negativa, sottolinea la necessità di costruire un sistema virtuoso ed efficace
all’interno di un percorso di rinnovamento.
Esorta, infine, a fare una valutazione e votare contro la proposta se si ritiene che i Consorzi di bonifica siano ad oggi Enti virtuosi o, alternativamente, se si ritiene che sia una riforma necessaria, accogliere l’appello a una condivisione del testo.
Ascoltata la relazione della consigliera Gentile, l’intervento del presidente
Occhiuto, sugli aspetti politici e amministrativi che rendono necessaria la riforma,
e la relazione tecnica dell’assessore Gallo, reputa che l’opera riformatrice
dell’Esecutivo regionale sia soltanto alla sua fase iniziale.
Ritenuto che la Calabria abbia la necessità di un forte decisionismo, reputa
che la scelta dell’apposizione della questione di fiducia abbia poca importanza
rispetto alla presenza di una maggioranza coesa e compatta.
Chiede, pertanto, al presidente Occhiuto di ritirare la richiesta dell’apposizione
della questione di fiducia sulla proposta che sarà, comunque, votata dai 21
consiglieri di maggioranza, invitando i capigruppo di maggioranza, che non l’avessero
eventualmente fatto, a formalizzare la medesima richiesta.
Ritenuto che l’apposizione della questione di fiducia non sia di natura
formale ma sostanziale, apprezza gli interventi dei capigruppo di maggioranza a
sostegno della Giunta regionale, ritenendo, contrariamente a quanto affermato
dal consigliere Lo Schiavo, di disporre dell’appoggio di una maggioranza coesa e
leale.
Considerata la richiesta proveniente dai consiglieri di maggioranza, che
assumono l’impegno a votare in maniera compatta la proposta in discussione, stigmatizza
le censure di mancata concertazione sul provvedimento in discussione, ricordando
il costante confronto, nel rispetto delle reciproche posizioni, con le Organizzazioni
sindacali, in particolare del mondo agricolo, che hanno proposto alcuni suggerimenti
che sono stati accolti.
Ritenuto che parlare direttamente ai calabresi rappresenti un esercizio
di democrazia, reputa di aver sempre dimostrato attenzione nei confronti delle
proposte provenienti dall’opposizione, se ritenute meritevoli, e che non vi sia
in Calabria una netta contrapposizione tra buoni e cattivi.
Ribadito l’invito all’onestà intellettuale, rivolto ad alcuni esponenti
dell’opposizione, rivendica la sua azione di rottura con il passato,
riconoscendo, tuttavia, le difficoltà connesse a problematiche strutturali
ormai irrimediabilmente incancrenite.
Elencati i numerosi interventi riformatori finora attuati, che auspica
producano effetti positivi anche nel futuro, ricorda che la Calabria è divenuta
un modello a livello nazionale per l’azione di contrasto agli incendi boschivi,
attraverso l’utilizzazione dei droni, nonché per l’iniziativa, poi seguita da
altre Regioni, di assunzione dei medici cubani e altri interventi riformatori
che, tuttavia, sono stati contrastati dalle forze di opposizione.
Apprezzati alcuni interventi degli esponenti della minoranza, reputa che
la Calabria sia in una situazione emergenziale che non consente di fare passi
indietro.
Ribadite le positive ricadute dell’’istituzione del Consorzio unico,
riferisce di non avere difficoltà ad aderire alla
richiesta dei capigruppo di maggioranza di ritirare la questione di fiducia,
auspicando che, con un atto di disponibilità, la riforma sia approvata anche dalle
forze di opposizione.
Ricordato che la riforma dei Consorzi era prevista nel Programma di
Governo così come quella del settore idrico e dei rifiuti, ritira la questione
di fiducia, avendo acquisito la disponibilità della maggioranza a votare in
maniera compatta.
Comunica che si procederà all’esame
e votazione dei singoli articoli e relativi emendamenti e alla votazione della
proposta di legge nel suo complesso per appello nominale.
Ribadisce al presidente Occhiuto
che il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge sui Consorzi di bonifica,
mai calendarizzata.
Inoltre, giudica
“imbarazzante” l’appello rivolto dalla maggioranza al presidente Occhiuto
affinché ritiri l’apposizione della questione di fiducia sul provvedimento.
Invita il consigliere Bevacqua
a non ribadire quanto già dichiarato in precedenza.
Giudica fuori tempo la
proposta di ritirare la fiducia, pertanto ritiene che al di là delle
dichiarazioni del Presidente della Giunta la questione di fiducia permanga.
Indi, chiede la votazione per appello nominale.
Ritiene fuori luogo quanto
dichiarato dal consigliere Bevacqua.
Passa alla votazione degli
articoli 1, 2, 3 che sono approvati.
Riferisce che all’articolo
4 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 15547/A03 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Dà lettura dell’emendamento
che recita: <<La lettera a) del comma 1 dell’art. 4 è sostituita dalla
seguente “a) reticolo di gestione: il sottoinsieme del reticolo idrografico di
cui all’articolo 54 del decreto legislativo numero 152 rappresentato dai canali
di colo consortili e dai tratti di corsi d’acqua naturali interessati da opere
di sistemazione idraulica o di consolidamento dei versanti, che necessita di manutenzione, sorveglianza e gestione per
garantire il buon regime delle acque, prevenire e mitigare fenomeni
alluvionali;”>>
Precisa, quindi, che l’emendamento
ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 4
così come emendato che è approvato.
Pone in votazione gli
articoli 5 e 6 che sono approvati.
Comunica che all’articolo 7
è stato presentato l’emendamento protocollo numero 15547/A05 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Precisa che con tale
emendamento si intende sostituire la lettera a) del comma 1 dell’articolo 7 al
fine di chiarire meglio la portata e sostituire il termine indicato al comma 4
del medesimo articolo, inizialmente previsto in 24 ore per la pubblicazione degli
atti del consorzio con quello di tre giorni.
Precisa che l’emendamento
ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 7
così come emendato che è approvato.
Pone in votazione gli
articoli 8 e 9 che sono approvati.
Comunica che all’articolo
10 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 15547/A07 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Precisa che con tale
emendamento si intende specificare in dettaglio quali sono gli Enti preposti ad
assicurare la riscossione dei ruoli ordinari di bonifica e di quelli irrigui,
sostituendo il comma 15 dell’articolo 10 della proposta di legge. Precisa che l’emendamento
ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 10
così come emendato che è approvato.
Pone in votazione gli
articoli 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 che
sono approvati.
Comunica che all’articolo
27 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 15547/A09 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Precisa che l’emendamento
chiarisce che il contratto da applicare alla figura del direttore generale
dell’Ente è quello nazionale dei dirigenti dei Consorzi di bonifica e che le
somme spettanti per la sua retribuzione sono quelle applicate alle figure di
direttore generale della Regione. Precisa che l’emendamento ha carattere ordinamentale
e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 27
così come emendato che è approvato.
Pone in votazione gli articoli
28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35 che sono approvati.
Comunica che all’articolo
36 è stato presentato l’emendamento numero 15547/A11 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Precisa che con tale
emendamento alla fine del comma 2 dell’articolo 36 dopo la parola: “Calabria”
sono aggiunte le seguenti: “con gestione separata. Gli oneri delle liquidazioni
dei consorzi soppressi con la presente legge rimangono esclusivamente a totale
carico delle stesse”, chiarendo che anche questo emendamento ha carattere
ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 36
così come emendato che è approvato.
Comunica che all’articolo
37 è stato presentato l’emendamento numero 15547/A13 e invita l’assessore
Gallo, in qualità di proponente, ad illustrarlo.
Riferisce che con l’emendamento
si intende chiarire che al netto dello stanziamento iniziale previsto
dall’articolo 37 per gli anni successivi al 2025 la regione, potrà stanziare
ulteriori somme pari al 35% in più di quelle oggi previste per il funzionamento
del Consorzio di bonifica della Calabria. Precisa che l’emendamento ha
carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Con il parere favorevole
della relatrice, pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi l’articolo 37
così come emendato che è approvato.
Pone in votazione gli
articoli 38 e 39 che sono approvati.
Ricorda che la votazione
della legge nel suo complesso sarà per appello nominale con autorizzazione al
coordinamento formale.
Intervenendo per
dichiarazione di voto, giudica geniale la scelta del presidente Occhiuto di
porre la questione di fiducia, avendo in tal modo, a suo avviso, limitato la
minoranza nella presentazione di emendamenti e, di conseguenza, inibito la
possibilità di richiamare la proposta di legge che il suo gruppo aveva
presentato mesi fa.
Precisa, inoltre, che le
due proposte di legge su diversi aspetti convergono e quindi si sarebbe potuto procedere,
a suo avviso, con l’esame abbinato dei due testi.
Ricorda che gli emendamenti
si sarebbero potuti presentare prima in Commissione consiliare e poi in
Consiglio, paventando l’incapacità del gruppo del Partito democratico di
presentare proposte di modifica.
Ribadisce che aver apposto
la questione di fiducia, scelta che giudica magistrale da parte del presidente
Occhiuto, ha di fatto sterilizzato la possibilità per le opposizioni di
presentare emendamenti, atteso che le stesse non avrebbero poi votato la
fiducia.
Ribadisce il suo voto
favorevole alla riforma e non alla fiducia che spetta alla maggioranza.
Giudica la riforma dei
Consorzi necessaria, attese le difficoltà anche nel liquidare gli emolumenti ai
dipendenti, tuttavia, ritiene che si possano apportare modifiche migliorative
al testo.
Sottolinea, inoltre, che nel
nuovo Consorzio si potrà sfruttare al meglio la professionalità tecnica dei
dipendenti, creando un unico ufficio accentrato.
Precisando, infine, che il
bilancio unico consentirà una gestione efficiente dell’Ente, ribadisce il suo
voto favorevole.
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione: presenti 31, favorevoli 23; indi dichiara che la proposta di legge è approvata per come emendata, con l’autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta di legge, tesa a regolamentare un settore gestito
dagli Enti locali in modo non omogeneo, con ciò causando diseguaglianze e
disparità di trattamento e non consentendo di garantire una quantificazione
armoniosa in ambito regionale del fabbisogno reale dei mezzi di trasporto.
Passa all'esame e votazione del provvedimento. Pone in votazione gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati, indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 15536/A02.
Illustra l’emendamento che intende porre un criterio chiaro rispetto
alle organizzazioni sindacali chiamate a operare le designazioni del proprio
componente all’interno della Commissione consultiva regionale di cui
all’articolo 4 e correggere il riferimento al rappresentante del MIT che
precedentemente era indicato con un acronimo oggi superato.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato, con il parere favorevole della Giunta e del relatore, e l’articolo 4 che è approvato per come emendato. Pone in votazione gli articoli 5, 6, 7 che sono approvati. Pone in discussione l’emendamento protocollo numero 15536/A06.
Illustra l’emendamento che prevede che la prova
d’esame prevista dall’articolo 8 abbia luogo su base regionale e non
provinciale.
Pone in votazione l’emendamento che è
approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore. Indi pone ai
voti l’articolo 8 per come emendato che è approvato. Pone in discussione
l’emendamento protocollo numero 15536/A08.
Illustra l’emendamento che
sostituisce il comma 1
dell’articolo 9 della proposta di legge, sopprime il secondo periodo del comma
2, attese le modifiche introdotte con la sostituzione del comma 1, e chiarisce che
le funzioni di segretario della Commissione di cui all’articolo 9 sono svolte
da un dipendente regionale e non da un dipendente degli Enti Camerali.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato, indi pone ai voti l’articolo 9 per come emendato che è approvato. Pone in discussione l’emendamento protocollo numero 15536/A10
Illustra l’emendamento col quale si intende definire con maggiore chiarezza
la qualificazione del termine “stazioni per il trasporto pubblico di linea e
nel secondo periodo viene aggiunto il riferimento ai nodi di trasporto al fine
di completare nella previsione normativa tutte le realtà esistenti di snodo di
traffico merci e persone.
Pone ai voti
l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del
relatore, indi pone ai voti l’articolo 10 che è approvato per come emendato,
pone ai voti gli articoli 11, 12, 13, 14 e 15 e 16 che sono approvati. Pone in
discussione l’emendamento protocollo numero 15536/A04.
Illustra l’emendamento col quale si intende chiarire che il riferimento nel testo della proposta di legge alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura è quello dell’Ente territorialmente competente. Tale specifica, che appare lapalissiana, è necessaria vista la formulazione attualmente presente nella proposta di legge.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato
con il parere favorevole della Giunta e del relatore, indi pone ai voti la legge
nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra il provvedimento, teso a modificare alcuni articoli della legge regionale 29
novembre 2019 numero 48, al fine di renderla maggiormente rispondente alle
esigenze degli operatori del settore, recependo appunto le istanze del
territorio. Puntualizzato che la proposta nasce precisamente dalla necessità di
regolamentare il settore in quanto la legge di riferimento è stata falcidiata
più volte dalla Corte costituzionale., sottolinea come si intente intervenire
proponendo tutta una serie di modifiche per rendere la legge appunto più
fruibile da parte degli operatori e per consentire a chi opera nel settore di
fare degli investimenti.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3 e 4 che sono approvati. Pone in
discussione l’emendamento protocollo numero 15277/A02.
Illustra
l’emendamento col quale si intendono
sopprimere al comma 1, lettera a) dell’art 5 le parole “anche in qualità di
soli soci” e aggiungere, alla fine, un periodo al fine di riformularlo in
maniera più chiara.
Pone ai voti
l’emendamento che è approvato e l’articolo 5 che è approvato per come emendato,
indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 15277/A03.
Illustra l’emendamento col quale si intende sostituire al comma 7 dell’art 9, volto a modificare
l’articolo 13 della legge regionale 48/2019, le parole “30 aprile 2023” con le parole
“31 luglio 2023”, per attualizzare la data oramai scaduta. Inoltre, alla
lettera a) del comma 7 si intendono sostituire le parole “8-bis”, con le parole
“13-bis”, al fine di eliminare un rinvio errato.
Pone ai voti l’emendamento che è
approvato, indi pone ai voti l’articolo 6, che è approvato per come emendato.
Pone ai voti l’articolo 7 che è approvato, indi pone in discussione l’emendamento
protocollo numero 15277/A06.
Illustra l’emendamento col quale si intende sostituire al comma 9 dell’art
8, le parole “31 dicembre 2023” con le parole “28 febbraio 2023”, per prorogare
il termine per l’adeguamento dei requisiti.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato e pone in discussione
l’emendamento protocollo numero 15277/A07.
Illustra l’emendamento col
quale si intende sostituire al comma 4 dell’art
8 Bis le parole “30 settembre 2023” con le parole “30 novembre 2023”, per
prorogare il termine per l’adeguamento dei requisiti.
Pone ai voti
l’emendamento che è approvato, indi pone in votazione l’articolo 9 che è
approvato per come emendato. Pone in discussione l’emendamento protocollo
numero 15277/A05.
Illustra
l’emendamento col quale si intende aggiungere, dopo l’articolo 9, un articolo
ad hoc volto ad inserire, dopo l’articolo 13 della legge regionale 48/2019,
l’articolo 13-bis relativo ai requisiti strutturali delle case funerarie.
Pone ai voti
l’emendamento che è approvato, indi pone ai voti l’articolo 10 che è approvato
come emendato, e gli articoli 11 e 12 che sono approvati. Pone in votazione la
legge nel suo complesso che è approvata, per come emendata, con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra il
provvedimento, evidenziando i risultati di amministrazione del Consiglio
regionale, comprensivi di residui attivi, residui passivi, avanzo di
amministrazione (specificandone la ripartizione in avanzo vincolato, avanzo accantonato, avanzo
destinato agli investimenti, avanzo libero). Puntualizzato che la quota libera
del risultato di amministrazione potrà essere utilizzata dopo l’approvazione da
parte del Consiglio regionale del rendiconto, contestualmente alle verifiche
degli equilibri di bilancio e per la finalità previste dalla legge, evidenzia
come le risultanze del rendiconto del Consiglio regionale della Calabria
confluiranno nel bilancio consolidato della Regione della Regione Calabria .Sottolinea
che la Commissione speciale di vigilanza ha, nella seduta del 25 luglio 2023,
approvato la relazione prevista nell'articolo 110 comma 1, lettera c) del Regolamento
interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale e il collegio
dei revisori dei conti, con verbale numero 40 del 19 luglio 2023, ha espresso
parere favorevole.
Pone ai voti il provvedimento nel suo complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Illustra il provvedimento che giunge in Consiglio dopo un iter molto corposo, considerato il
tema delicato e di vitale importanza che rappresenta il futuro dei giovani
calabresi e dei territori. Sottolineato che si tratta di un'azione
amministrativa fortemente voluta dal Presidente e portata avanti con grande
capacità dal vicepresidente Princi, in sinergia con il dipartimento istruzione
formazione e pari opportunità, reputa il provvedimento fondamentale per diversi ordini di motivi,
tra cui: la temporalità, in quanto il Governo regionale interviene dopo più di
un decennio a mettere ordine nel sistema scolastico regionale; la progettazione,
in quanto il provvedimento permetterà di riorganizzare la rete scolastica in
maniera ottimale e di implementare l'offerta formativa, guardando quella che è
la crescita e lo sviluppo dei territori; la salvaguardia dei territori.
Precisato che i criteri contenuti nel provvedimento rientrano
nelle indicazioni già date dal governo Draghi per accedere ai fondi del PNRR, evidenzia
che quello che è all’esame dell’Aula non è il piano di riorganizzazione.
Sottolinea che il provvedimento contiene i criteri per
l'ottimizzazione dell'attuale assetto organizzativo della rete scolastica e
dell'offerta formativa erogata dalle scuole presenti sul territorio regionale
nonché le modalità procedimentali per perseguirla.
Comunica che la legge di bilancio ha ridisegnato l'assetto
regionale portandolo da 360 a 281 autonomie scolastiche e che dall'anno
scolastico 2023/ 2024 i parametri per calcolare le scuole autonome con
dirigente e direttore amministrativo sarebbero stati 600 su 400 e avrebbero
quindi determinato la soppressione di tutti gli istituti scolastici con una
popolazione sotto i 600 studenti e sotto i 400 nei comuni in deroga.
Puntualizza come sulla base di tale criterio molti istituti scolastici
delle zone di montagna delle aree interne sarebbero stati soppressi.
Evidenziato
come i nuovi criteri adottati prevedono invece in mille il numero massimo di
studenti per avere un'autonomia e 600 il numero minimo, sottolinea che il
provvedimento consente di derogare ai numeri in base alle analisi del
territorio di riferimento e, pertanto, di salvaguardare quelle aree che si
presentano particolarmente svantaggiate. Puntualizza, ancora, che le Province,
la Città metropolitana per formulare alla Regione la propria proposta di
riorganizzazione della rete scolastica, fermo restando il numero di autonomia
calcolate sulla base del contingente assegnato, potranno adottare le necessarie
compensazioni sulla base di determinati criteri che elenca. Cita, quindi, l’esempio
del Comune di Longobucco che avrebbe perso un istituto scolastico, con
nocumento per studenti e famiglie che avrebbero dovuto sobbarcarsi spostamenti
quotidiani in altre città..
Evidenzia, inoltre, che le linee guida sono finalizzate alla costituzione
di un sistema scolastico regionale di qualità, equo, inclusivo, innovativo e
orientato ad assicurare la continuità educativa tra cicli e gradi di
istruzione, dalla fascia 0-6, fino all’ultimo anno della scuola secondaria di
secondo grado.
Precisati, poi, gli obiettivi perseguiti dalla Regione Calabria, evidenzia
che la Regione Calabria si pone l’obiettivo di garantire continuità e stabilità
con un orizzonte temporale triennale all’organizzazione della rete scolastica
Riferisce, ancora, gli elementi che caratterizzeranno il dimensionamento
scolastico cui dovranno attenersi i Comuni e le Unioni di Comuni e gli
obbiettivi perseguiti dalla Regione per quanto concerne il primo ciclo di
istruzione nonché le finalità sottese alla costituzione dei Poli per l’infanzia.
Altresì, specifica che verranno avviati processi di riorganizzazione della rete
scolastica, orientati a costituire Poli liceali e Poli tecnico-professionali
per promuovere la specificità dell’offerta formativa e garantirne la coerenza
con la vocazione produttiva del territorio.
Delineati, poi, gli aspetti discendenti dai criteri generali di cui la
riorganizzazione della rete scolastica dovrà tenere conto, dichiara che il
provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale,
avendo lo stesso carattere meramente programmatico.
Evidenziata l’importanza della tematica in discussione, reputa paradossale quanto riferito dalla consigliera Straface a favore di un provvedimento che, attraverso il dimensionamento scolastico, traccia semplicemente un taglio delle Autonomie scolastiche meridionali.
A tal proposito, avrebbe auspicato che anche la Regione Calabria, così come le altre Regioni meridionali penalizzate da tale provvedimento, avesse ritenuto opportuno impugnare il provvedimento innanzi alla Corte costituzionale, piuttosto che esaltare i numeri e definire “riforma epocale” qualcosa che, in realtà, penalizza il sistema scolastico calabrese mediante accorpamenti all’insegna dell’economicità.
Pur esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore Princi, che si è ritrovata di fronte a una situazione piuttosto difficile, e pur comprendendo senza condividerlo l’accorpamento delle dirigenze, esprime perplessità rispetto ai parametri per i punti di erogazione del servizio, ovvero i plessi scolastici dei Comuni con una soglia minima di iscrizione e una soglia minima in deroga che, a suo dire, appartengono alla discrezionalità politica.
Sottolinea alcuni dei disagi che ne deriveranno, tra cui i rischi per il primo ciclo di istruzione nei territori già penalizzati, anche alla luce della difficile situazione dei trasporti pubblici che dovrebbero avvenire presso altri Comuni.
Pur comprendendo le difficoltà, invita a muoversi con cautela e senso di responsabilità rispetto alle diverse situazioni presenti in Calabria e chiede di considerare nella soglia minima in deroga anche i Comuni dove si andrà a perdere il plesso scolastico.
Ritiene che l'approvazione
delle linee guida rappresenti il provvedimento attuativo di un Piano nazionale
ingiusto e discriminante nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria, giudicando
l'accorpamento degli istituti scolastici come un vero e proprio “taglio” che,
ancora una volta, andrà a colpire le Regioni e i territori più deboli,
incentivando lo spopolamento dei piccoli centri e finendo per incrementare i
divari territoriali che, in continuità con quanto già realizzato in passato, mettono
in atto un vero e proprio accanimento dettato da una visione “deformata” ed “economicistica”
della scuola. Altresì, evidenzia che si produrranno minori spese con una
riduzione da 5,4 milioni di euro nel 2024 fino a 88 milioni di euro nel 2032, che
però saranno frutto della diminuzione di figure centrali, quali quella del
dirigente scolastico e del direttore dei servizi generali e amministrativi, attraverso
numerosi accorpamenti basati su finalità restrittive e su un'economia di
risparmio che mal si concilia col bisogno educativo.
Evidenziate le ricadute negative che ciò comporterà sul territorio, riferisce che le fusioni saranno concentrate per il 70 per cento nel Mezzogiorno a causa del calo demografico, dell'emigrazione, di una situazione preesistente più complessa e che le Regioni più penalizzate saranno la Campania (150), la Sicilia (109), la Calabria (79), la Puglia (66), la Sardegna (45) e il Lazio (37).
Ritenuto che il calo demografico non debba essere affrontato con una riduzione dei servizi, bensì aumentandoli, seppur le Regioni non abbiano competenze sul numero delle Autonomie regionali che vengono definite dal Ministero, avrebbe auspicato un intervento per impedire quanto avverrà dal prossimo anno scolastico.
Nel tracciare un quadro della situazione, riferisce che in Calabria si perderanno 29 Autonomie nella provincia di Cosenza, 14 a Catanzaro, 8 a Crotone, 17 a Reggio Calabria e 11 a Vibo Valentia.
A fronte di ciò, reputa inaccettabile l’atteggiamento passivo dei vertici regionali che, a differenza di Regioni, quali Campania, Puglia, Emilia-Romagna e Toscana, che hanno presentato ricorso alla Corte costituzionale, o Sardegna e Abruzzo, che hanno protestato nel corso della Conferenza Stato-Regioni, continuano, a suo dire, a chinare la testa dinanzi alle decisioni del Governo, anche quando a rimetterci sono i cittadini calabresi, i giovani e il sistema educativo.
A tal proposito, ricorda l’ordine del giorno discusso nel mese di aprile con cui si chiedeva alla Giunta regionale di intervenire per contrastare le norme nazionali, a cui la Giunta regionale non ha dato seguito.
Nel rimarcare che tale intervento inciderà negativamente sulla vita dei calabresi e delle famiglie, evidenzia, altresì, l’aspetto legato alla perdita dei posti di lavoro e le conseguenti difficoltà organizzative e gestionali, di fronte alle quali qualsiasi programmazione sarà penalizzata.
Pur apprezzando lo sforzo dell'assessore Princi e dell'Osservatorio per il diritto allo studio di individuare un espediente per tutelare le aree disagiate, ritiene che nulla cambierà sul fronte delle Autonomie che saranno perse e, allo stesso tempo, si creeranno istituti sovraccarichi e con poco personale.
Richiamato, infine, il Report dal Corecom Calabria sulla povertà educativa e digitale in Calabria, annuncia il suo voto contrario e invita a intraprendere opportune iniziative volte a impugnare il provvedimento del Governo, al fine di rivedere i tagli compiuti nella Legge di bilancio del 2023.
Afferma che il tema del dimensionamento scolastico può considerarsi un
attacco al cuore del futuro della Nazione, essendo la scuola uno dei pilastri
fondamentali su cui si costruisce la società ed evidenzia come il taglio
effettuato dal Governo colpisca soprattutto Regioni del sud già molto fragili.
Eccepisce che si sarebbero dovute chiedere delle deroghe al Governo,
motivandole con la specificità dei territori calabresi, penalizzati da notevoli
difficoltà di collegamento. In merito, poi, al taglio di 79 dirigenze a livello
scolastico, osserva che il mancato rientro dei dirigenti scolastici calabresi
fuori sede impoverisce ulteriormente la Calabria ed è dannoso per l’intera
collettività, in quanto, a suo avviso, le perdite di personale, unite alla
complessità gestionale, non aiuteranno le comunità a crescere.
Dichiarato voto contrario, invita e effettuare
un ripensamento e decidere di procedere in maniera diversa per allinearsi ai
bisogni calabresi,
Chiarisce che Giunta regionale non ha effettuato alcun ridimensionamento,
ma approvato le linee guida che contengono i criteri per la riorganizzazione e
l’implementazione della rete scolastica, tenendo in debita considerazione le
zone disagiate e adottando criteri che tutelino le aree interne e montane.
Criticati gli interventi appena ascoltatati che giudica superficiali,
ribadisce che sono in discussione delle linee guida non un Piano di
riorganizzazione della rete scolastica.
Ravvisata la necessità di fare chiarezza, afferma che il lavoro del
Dipartimento è stato svolto in maniera egregia, sopperendo a un dimensionamento
scolastico fermo, in Calabria, da molti anni. Rimarcato che i criteri numerici
sono stabiliti dal Ministero, elogia il coraggio dimostrato dalla Giunta
regionale nell’affrontare tali problematiche.
Affermato che sono ben accetti i tagli se servono a migliorare la
qualità dei servizi, sottolinea che l’assessore Princi ha adottato il criterio
della compensazione per tutelare gli istituti a rischio, lavorando per dare la
migliore offerta possibile.
Premesso che l’argomento richiede la massima attenzione e condivisione
dei presenti, ringrazia la consigliera Straface per aver chiarito che nella
seduta odierna sono in discussione i criteri che disciplineranno il Piano di
dimensionamento scolastico.
Esorta, quindi, a lasciare la scuola fuori da strumentalizzazioni di
carattere politico. Affermato di
conoscere bene i dati relativi alla dispersione scolastica, dichiara che
appartengono a una politica pregressa che non ha mai avuto a cuore la scuola,
non avendo effettuato con regolarità i necessari dimensionamenti.
Riferisce, inoltre, che tutte le Regioni hanno cercato di opporsi a
quanto stabilito dal Governo in merito al numero di autonomie, ma che lo stesso
è sempre imposto a livello centrale. Informa, poi, di essersi confrontata con
le parti sindacali sui criteri per cercare di salvaguardare le aree più
disagiate, utilizzando il criterio della compensazione. Preannuncia, quindi,
che si provvederà ad accompagnare la Città metropolitana di Reggio Calabria e
le Province per realizzare piani coerenti con le linee d’indirizzo.
Rammenta, inoltre, che corre l’obbligo per la Regione di deliberare il
Piano di dimensionamento scolastico entro il 30 novembre, per non incorrere nel
commissariamento.
Sui trasporti, infine, accoglie l’appello dei consiglieri riguardo la
riorganizzazione della rete delle scuole per garantire il servizio di trasporto
per le attività extrascolastiche.
Concludendo, esorta a confrontarsi sempre nel merito per salvaguardare
l’istituzione scolastica.
Intervenendo per dichiarazione di voto, sottolinea di parlare della
scuola con il dovuto rispetto e reputa che la vicepresidente non abbia risposto
ai quesiti posti.
Evidenziato che in Consiglio regionale era stato dato mandato al presidente
Occhiuto e alla Giunta regionale di contestare le decisioni assunte dal Governo
centrale in materia, non emerse dai verbali delle riunioni della Conferenza
Stato-Regioni, ribadisce una forte critica nei confronti del presidente
Occhiuto e della Giunta regionale.
Precisato che la Provincia di Cosenza ha approvato l’ultimo Piano di
dimensionamento nel 2019 e non nel 2008 come sostenuto, dichiara il suo voto
contrario.
Riferito di aver fornito dati reperiti dal Dipartimento relativamente al
Piano di dimensionamento della Provincia di Cosenza, precisa che l’invito ad evitare
strumentalizzazioni in un ambito così importante come quello scolastico va
inteso nel senso di valutare le diverse competenze spettanti al Governo
nazionale e alla Regione. In proposito ricorda che, senza l’approvazione del
provvedimento, la Regione sarebbe stata commissariata in materia, perdendo così
anche la possibilità di definire i criteri in autonomia.
Sottolineata la presentazione di un emendamento che non è stato accolto
dal Ministero, il cui testo trasmetterà al consigliere Iacucci, auspica il
ripristino di un clima di proficua collaborazione per la definizione di un
Piano che salvaguardi le aree interne che sono quelle soggette ad un maggior
disagio.
Dispone la votazione per appello nominale.
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione. Presenti e votanti: 17; hanno risposto
sì: 14 consiglieri; hanno risposto no: 3 consiglieri. Pertanto, il provvedimento
è approvato.
(Il Consiglio approva)
Ringrazia,
preliminarmente, la vicepresidente Princi per la condivisione della mozione che
riguarda i ragazzi affetti da disabilità e difficoltà di apprendimento.
Sottolineato che, annualmente, i fondi stanziati
per il diritto allo studio vengono trasferiti ad anno scolastico già avviato,
creando notevoli disagi per alunni e famiglie, riferisce che la mozione è
finalizzata ad impegnare la Giunta regionale ad anticipare ai Comuni e alle Provincie,
prima dell’avvio dell’anno scolastico 2023/24, almeno il 30 per cento dei fondi
previsti su base proporzionale in base allo storico dell’anno precedente.
Auspicata un’ampia condivisione della mozione,
stigmatizza l’assenza in Aula di molti consiglieri che considera una mancanza
di rispetto.
Dispone la votazione per appello nominale.
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione. Presenti e votanti: 15 consiglieri.
Rilevata la mancanza del numero legale, comunica che la mozione sarà
inserita al primo punto della prossima seduta di Consiglio regionale, ritenendo
particolarmente importante la tematica trattata.
Condivide le critiche del consigliere Alecci per l’assenza in Aula di
molti consiglieri.
Condivisa la mozione, assume l’impegno ad avviare, comunque, l’iter procedurale
previsto.
Esprime rammarico soprattutto per le famiglie dei ragazzi.
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 23.49
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo