INTERROGAZIONE n. 364 del 03/06/2025

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
il diritto all’abitazione è un diritto fondamentale, sancito dall’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e riconosciuto dalla Costituzione italiana all’art. 2 e, in forma indiretta, all’art. 3 e all’art. 47, in quanto condizione essenziale per l’esercizio di altri diritti fondamentali, quali la salute, l’istruzione, il lavoro e l’inclusione sociale;
l’art. 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, ha istituito il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, finalizzato alla concessione di contributi integrativi per il pagamento dei canoni da parte di nuclei familiari in condizione di disagio economico;
tale Fondo, che nel 2022 era stato finanziato per 330 milioni di euro, non è stato rifinanziato dalla Legge di Bilancio per il 2023 e neppure per l’anno successivo, determinando una drammatica interruzione di un sostegno essenziale per migliaia di famiglie italiane, e in particolare calabresi. Considerato che: la Calabria è tra le regioni italiane con i più bassi redditi medi, un alto tasso di disoccupazione e povertà abitativa strutturale;
l’azzeramento dei fondi nazionali ha colpito in modo sproporzionato proprio i territori con più fragilità, lasciando i Comuni calabresi senza strumenti finanziari per dare seguito ai bandi pubblicati per l’accesso al Bonus Affitti;
nonostante l’assenza di fondi statali, molti enti locali in Calabria hanno proseguito nella pubblicazione di bandi nel 2023 e 2024, raccogliendo domande, stilando graduatorie, ma senza la possibilità di erogare contributi, generando disillusione, tensione sociale e ulteriore sofferenza tra le famiglie coinvolte. Tenuto conto che: alcune Regioni italiane hanno dimostrato senso di responsabilità istituzionale di fronte al venir meno del sostegno statale, intervenendo con fondi propri per garantire la continuità del contributo affitto, riconosciuto come strumento fondamentale di contrasto alla povertà abitativa e di tutela della coesione sociale;
in particolare, l’Emilia-Romagna ha sottoscritto un Protocollo per la riduzione del disagio abitativo 2025–2026, che coinvolge istituzioni, enti locali, tribunali, associazioni degli inquilini e dei proprietari, sindacati e professionisti, offrendo un modello virtuoso di governance multilivello da cui trarre ispirazione. Preso atto che: i dati del Ministero dell’Interno indicano che in Calabria i provvedimenti di sfratto restano elevati, con la quasi totalità motivata da morosità incolpevole, e centinaia di esecuzioni coatte effettuate dagli ufficiali giudiziari, spesso nei confronti di famiglie senza alternative abitative;
i bandi per il Bonus Affitti emanati dai comuni calabresi sono fondamentali per prevenire sfratti e situazioni di grave disagio abitativo, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione. La sofferenza abitativa crescente è lo specchio di una più ampia sofferenza sociale;
l’assenza di politiche pubbliche strutturate in materia di casa ha reso la Calabria dipendente dal mercato privato, che non offre soluzioni accessibili ai ceti popolari e alle famiglie in difficoltà;
la mancanza di una casa stabile e dignitosa ostacola gravemente l’accesso all’istruzione, alla formazione professionale e a un’occupazione stabile, contribuendo alla riproduzione delle disuguaglianze e all’emigrazione forzata dei giovani calabresi. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
se intenda assumersi la responsabilità sociale e politica di questa emergenza, disponendo con urgenza un adeguato stanziamento di risorse regionali per finanziare il Bonus Affitti a favore dei nuclei familiari calabresi in condizioni di disagio abitativo e promuovendo un Piano regionale per il diritto alla casa che coinvolga Comuni, Prefetture, parti sociali e mondo del terzo settore.

Allegato:

03/06/2025
D. TAVERNISE, D. BEVACQUA, A. LO SCHIAVO