XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 55
__________
SEDUTA Di lunedì 21 luglio
2025
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,32
Fine lavori h. 19,21
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
CIRILLO Salvatore (Forza Italia), relatore
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico)
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito Democratico)
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico)
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
RASO Pietro
(Lega Salvini), relatore ,*
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
MOLINARO Pietro
Santo (Fratelli d’Italia), relatore,*
MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia), relatore
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico)
CIRILLO Salvatore (Forza Italia), relatore
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
LAGHI Ferdinando
(De Magistris Presidente), relatore,*,*
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico)
DE FRANCESCO
Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*
LO SCHIAVO
Antonio (Gruppo Misto),*
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico),*
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
CIRILLO Salvatore (Forza Italia), relatore
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
Svolgimento
interrogazioni ex art. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio
regionale
Interrogazioni a risposta immediata
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*
Interrogazioni a risposta scritta
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito Democratico),*
CALABRESE Giovanni, Assessore alle politiche del
lavoro e formazione professionale, ITS e alta formazione, tutela dell’ambiente,
turismo,*
BRUNI Amalia (Partito Democratico),*
LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta
inizia alle 15.32
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato
senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Illustra il provvedimento, evidenziando i risultati di
amministrazione del Consiglio regionale, comprensivi di residui attivi, residui
passivi, avanzo di amministrazione (specificandone la ripartizione in avanzo
vincolato, avanzo accantonato, avanzo destinato agli investimenti, avanzo
libero). Puntualizza, quindi, che la quota libera del risultato di
amministrazione potrà essere utilizzata, dopo l’approvazione da parte del
Consiglio regionale del rendiconto e contestualmente alle verifiche degli
equilibri di bilancio, per la finalità previste dalla legge.
Precisato, poi, che la Commissione speciale di vigilanza, nella
seduta del 23 giugno 2025, ha approvato la relazione prevista dall'articolo
110, comma 1, lettera c) del Regolamento interno di amministrazione e
Contabilità del Consiglio regionale, evidenzia che il Collegio dei Revisori dei
conti, con verbale numero 22 del 23 giugno 2025, ha espresso giudizio positivo.
Preso atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei
conti e della Commissione speciale di vigilanza, pone ai voti il provvedimento
nel suo complesso che è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Riferito,
preliminarmente, che il provvedimento è stato approvato nella seduta del 17
luglio scorso dalla seconda Commissione consiliare, riferisce, poi, che il Revisore unico dei
conti, con verbale n. 12 del 16 aprile 2025, ha attestato la corrispondenza del
conto consuntivo alle risultanze della gestione, esprimendo parere favorevole
ed evidenziando un risultato di amministrazione disponibile pari a euro
10.367.957,44, ed ha segnalato la riduzione del Fondo crediti di dubbia
esigibilità, la diminuzione del contenzioso e un miglioramento nella gestione
dei residui passivi, raccomandando l’adozione di regolamenti interni e il
reperimento di risorse per potenziare i servizi.
Riporta, inoltre, che il Comitato di
indirizzo, con verbale del 4 giugno 2025, ha espresso parere favorevole e riferisce,
ancora, che il Dipartimento ambiente ha confermato il rispetto della tempistica
prevista dalla normativa e la coerenza con le misure di contenimento della
spesa e che il Dipartimento economia e finanze, a seguito delle verifiche, ha
attestato la correttezza formale del rendiconto, la quadratura dei saldi
contabili, la coerenza tra residui e stato patrimoniale e la corretta
determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione.
Precisato di seguire con molto interesse le vicende
dell’ARPACAL, rileva con soddisfazione che, anche, altri Dipartimenti
interessati hanno espresso parere favorevole al provvedimento; tuttavia,
evidenzia che il provvedimento in discussione oggi riguarda soltanto gli
aspetti economici-finanziari. Constatato che l’ente sta attuando un rilancio
tecnico professionale che si evince dall’andamento positivo degli ultimi anni,
annuncia il suo voto favorevole.
Pur prendendo atto che gli organi preposti hanno
espresso parere favorevole al rendiconto, ritiene opportuno non sottacere
alcune criticità connesse all’Ente, considerata la sua funzione strategica per
la regione: la raccolta inefficiente dei dati sulla raccolta differenziata e il
definanziamento delle risorse destinate al monitoraggio delle acque dei fiumi e
del mare. Giudicato necessario il rilancio e consolidamento in termini di
efficacia ed efficienza dei programmi strategici e con l’obiettivo diretto del
monitoraggio costante, annuncia il voto di astensione del gruppo del Partito
Democratico.
Sottolineato che la gestione contabile-finanziaria
è formalmente rispettata, ritiene, per contro, che la visione politica sia
svigorita e che, inoltre, la Regione continui a sottovalutare l’ente,
strategico per l’ambiente. Ritenuto che Arpacal vada
potenziata sia in termini di personale sia di risorse finanziarie, anche alla
luce della mission strategica nel settore ambientale, ribadisce il voto di
astensione del gruppo del Partito Democratico.
Pone in votazione il provvedimento con i relativi
Allegati che è approvato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta inerente all’adozione del Documento di indirizzo
strategico di aggiornamento del Piano regionale dei trasporti e del Rapporto
ambientale preliminare ed espletamento delle procedure di valutazione
ambientale strategica per l'approvazione del Piano regionale dei trasporti,
precisando che il provvedimento comprensivo degli Allegati è stato adottato.
Sottolinea, nello specifico, che l’aggiornamento
del Piano regionale dei trasporti si è reso necessario per una serie di
motivazioni strutturali e di contesto quali: cambiamenti climatici globali e
regionali; mutamenti climatici e rischi ambientali; obsolescenza delle
infrastrutture; transizione ecologica e digitale; evoluzione del quadro
normativo e della programmazione; criticità strutturali e sociali; esigenze di
pianificazione integrata e adattiva.
Precisato, ancora, che il documento di
indirizzo concepisce il Piano regionale dei trasporti come un Piano-Processo
caratterizzato da modularità, aggiornabilità,
verifica continua e partecipazione, ritiene che esso avvii una
nuova fase di pianificazione dei trasporti regionali, fondata su resilienza,
efficienza, sostenibilità e innovazione, configurandosi come strumento aperto
evolutivo, capace di guidare l’azione pubblica verso una mobilità più equa,
competitiva e a misura di cittadino.
Infine,
evidenzia che il Piano dei trasporti, se costruito su tale impianto,
rappresenterà un’opportunità strategica per trasformare la Calabria in una
piattaforma logistica e turistica del Mediterraneo.
Ritenuto il documento di indirizzo
strategico in esame un atto essenziale, sebbene non esaustivo, sottolinea la
necessità che l’azione programmatoria si traduca in pianificazione operativa,
censurando il ritardo con il quale si giunge all’approvazione di un mero atto
di indirizzo; ricorda, al riguardo, che la procedura è stata avviata con
deliberazione di Giunta regionale del 31 gennaio 2022 e ha visto l’impegno di
oltre 40 tecnici.
Rileva, infine, l’assenza nel provvedimento
di una efficace azione programmatoria.
Condivise le osservazioni della consigliera
Bruni, reputa inaccettabile da parte della maggioranza anche semplicemente
l’utilizzo del termine “alta velocità”, chiedendo, al riguardo, un intervento
del presidente Occhiuto.
Rilevata l’assenza di risorse finanziarie
per la conclusione dei lavori almeno fino a Praia a Mare, auspica un forte
intervento da parte dell’assessore al ramo, del presidente Occhiuto e di tutti
gli esponenti della maggioranza.
Espresso plauso per gli interventi
effettuati a livello stradale e, in particolare, sulla SS 106 con lo
stanziamento di tre milioni di euro, ribadisce, con forza, la necessità di un
intervento al riguardo.
Ritenuto il provvedimento in esame
esclusivamente il mero assolvimento di un adempimento burocratico, sottolinea
l’assenza di una visione programmatoria relativamente al sistema dei trasporti
regionali, che rappresentano, a suo avviso, un asset strategico
fondamentale per il futuro della Calabria.
Pur registrata, nell’intervento del
consigliere Raso, la mera elencazione delle criticità del settore, rileva uno
scarso impegno del governo regionale finalizzato ad attuare iniziative
concrete, evidenziando, in particolare, la mancanza di una pianificazione
temporale chiara per la realizzazione degli interventi.
Rilevata l’assenza di una indicazione
dettagliata di fonti di finanziamento e di progetti infrastrutturali adeguati,
chiede chiarimenti in merito all’eventuale coinvolgimento dei soggetti
portatori di interessi, sottolineando la necessità di individuare una cabina di
regia per evitare frammentazioni e duplicazioni nell’utilizzazione delle
risorse.
Ricordata la recente denuncia di alcune
Associazioni in merito all’assenza di uno studio approfondito sulla mobilità
dolce, fondamentale per i centri urbani caratterizzati da una significativa
presenza turistica, paventa il rischio di compromissione di diritti
fondamentali come il diritto all’istruzione, rilevando, altresì, le difficoltà
di accesso ai trasporti da parte delle fasce più deboli della popolazione.
Condivise le osservazioni della consigliera
Bruni, ravvisa la necessità di azioni caratterizzate da maggiore concretezza,
con l’indicazione di tempi certi per la realizzazione degli interventi e delle
risorse finanziarie disponibili, nonché un costante monitoraggio sulla loro
effettiva realizzazione.
Precisato che trattasi di un mero documento
di indirizzo e non dell’approvazione del Piano regionale dei trasporti,
sottolinea la presenza nel provvedimento dell’indicazione degli interventi
programmati, ricordando i positivi risultati conseguiti dall’Esecutivo
regionale in tale ambito.
Sottolineati gli interventi connessi alla
realizzazione del Ponte sullo stretto, rammenta, in particolare, che la
Calabria fa parte della rete TEN-T, di collegamento con la Scandinavia, e gli
importanti interventi sulla SS 106.
Espresso apprezzamento per il riferimento
del consigliere Raso alla Rete TEN-T, ascrivibile al Governo di centro
sinistra, sottolinea la necessità di adottare iniziative volte a favorire la
mobilità in Calabria, quali, in particolare, la realizzazione di un applicativo
informativo, realizzabile, a suo avviso, senza la necessità di ingenti
investimenti.
Riferite le lamentele degli utenti circa la
mancanza di integrazione tra i diversi mezzi di trasporto regionale, auspica
l’adozione, a partire dal prossimo anno scolastico, di alcune corse di
collegamento tra il Basso jonio soveratese e gli istituti nautico e scientifico
sportivo di Catanzaro lido, avviate a livello sperimentale, per le quali aveva
chiesto l’intervento dell’assessore Gallo.
Ritenuti esaustivi gli interventi dei
colleghi esplicativi delle ragioni del voto contrario sul provvedimento in
discussione, reputa che uno dei maggiori fallimenti politici del governo
regionale sia l’inerzia dimostrata negli ultimi tre anni – a suo avviso, a
tutti evidente, – verso uno dei settori ritenuti strategici per la Calabria,
quale quello del trasporto pubblico locale.
Ritenuto che la programmazione nel settore
dei trasporti sia ferma a quella realizzata dal centro sinistra, rileva, in
particolare, il mancato avvio della gara prevista dal Regolamento europeo
1370/2007, la mancata determinazione dei servizi minimi, nonché il mancato
stanziamento di risorse finanziarie.
Sottolineata, altresì, l’assenza di azioni
volte a ridurre il divario esistente rispetto alle altre regioni italiane,
ricorda gli interventi avviati dal centro sinistra, quale, in particolare,
l’elettrificazione della rete ferroviaria, che richiedevano azioni di
completamento.
Pone ai voti il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati, che è approvato, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta finalizzata a incrementare
l’efficacia d’intervento per il superamento delle difficoltà finanziarie dei
soggetti che, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo
credito fiscale ai sensi del DL 34/2020, non riescono a monetizzarlo per
l’intervenuta congestione del sistema delle cessioni dei crediti.
Ricorda, quindi, che la Calabria, che ai
sensi dell’articolo 1, comma 2, del Decreto legislativo numero 165 del 2001 non
può essere cessionaria del credito, attraverso questa norma regola gli enti
pubblici economici e/o le società partecipate non incluse nell’elenco
richiamato dal Decreto legge numero 11 del 2023 che possono essere annoverate
tra “Altri soggetti” ai quali può essere effettuata la cessione del credito
d’imposta ai sensi dell’articolo 121, comma 1, del decreto numero 34 del 2020 e
successive modificazioni ed integrazioni.
Ringrazia, infine, l’assessore Varì e il Dipartimento regionale e i colleghi che auspica
approvino il provvedimento.
Sottolineato,
preliminarmente, che la legge regionale numero 25 del 2024, nata con l’intento
di sostenere imprese e cittadini nel superamento del blocco del mercato dei
crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico, risulta ancora
inattuata a oltre un anno dalla sua approvazione, rileva la mancata emanazione
delle Linee guida attuative e il mancato avvio della piattaforma online per il
monitoraggio della gestione dei crediti, con conseguenti ritardi e difficoltà
per le imprese.
Evidenziato che
la legge era stata concepita per consentire la compensazione dei crediti
tramite enti pubblici e società partecipate, chiarisce che il mancato avvio
delle misure ha aggravato la crisi di liquidità delle aziende calabresi, già
penalizzate dalla congestione del sistema di cessione dei crediti.
Evidenziato,
poi, che la proposta di modifica viene presentata senza alcuna relazione di
monitoraggio sull’efficacia della legge vigente, rileva la mancanza di dati su
beneficiari, impatti reali e risposte del sistema bancario, rendendo difficile
valutare la necessità e l’efficacia dei correttivi proposti.
Ritenute,
quindi, condivisibili alcune delle modifiche proposte, come l’ampliamento della
platea e l’obbligo di reimpiego della capienza fiscale a favore delle imprese
calabresi, osserva, tuttavia, che, in assenza di dati concreti, tali misure
restano teoriche e prive di riscontro operativo e chiede con forza al Governo
regionale e al Dipartimento competente di abbandonare ogni forma di inerzia e
di procedere con l’attuazione immediata della legge.
Sottolineato,
infine, che il perdurare dell’inerzia istituzionale rischia di compromettere la
sopravvivenza di centinaia di imprese e posti di lavoro in Calabria, richiede,
con forza, un intervento urgente e responsabile al riguardo.
Evidenziato il ritardo nell’adozione del regolamento attuativo e sottolineata la delusione dei cittadini e la discrepanza tra i tempi annunciati e quelli effettivi, ricorda, difatti, di aver presentato un’interrogazione a risposta scritta, alla quale era stata data una risposta rassicurante circa l’attivazione della piattaforma e la conclusione della procedura entro poche settimane. Tuttavia, evidenzia che tale risposta risale al 23 ottobre 2024 e se ne discute nella seduta odierna, dopo nove mesi. Pur comprendendo le difficoltà, dichiara che, a suo avviso, non è possibile attendere ulteriormente.
Precisato che il Dipartimento, a causa delle difficoltà riscontrate nell’attuazione della legge numero 25 del 2024, ha predisposto la piattaforma e avviato un confronto con le associazioni di categoria e gli istituti di credito, specifica che non si tratta di una modifica a una legge già operativa, ma di un intervento su una norma mai attuata e che non vi è stato alcun ritardo volontario o incapacità, bensì un lavoro di ottimizzazione, anche alla luce delle criticità emerse in altre regioni, come la Basilicata, alla quale è stata sollevata questione di legittimità costituzionale.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3 e 4 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta, evidenziando l’obiettivo di dotare la Regione di un Testo unico in materia di commercio, fiere e attività di promozione commerciale, mercati, stampa e distribuzione di carburanti, attraverso lo strumento della legge delega alla Giunta regionale. Prosegue informando che la proposta si compone di 4 articoli e dell’Allegato A, che raccoglie le norme attualmente vigenti in materia di commercio, e sottolinea l’importanza di un testo unico aggiornato e innovativo.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3 e 4 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata, insieme al suo Allegato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta, finalizzata a modificare gli articoli 28 e 67 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19, relativa alla tutela, al governo e all’uso del territorio (Legge urbanistica della Calabria), posto che tali modifiche si rendono necessarie per armonizzare una normativa che, nel tempo, ha subito numerosi interventi, generando incoerenze e refusi che ostacolano l’efficace applicazione del potere sostitutivo regionale, in particolare nei casi di nomina dei commissari ad acta. Spiega, quindi, che: l’articolo 28 disciplina l’intervento della Giunta regionale, quando i Comuni non approvano i nuovi strumenti urbanistici; l’articolo 67 regola, in generale, il potere sostitutivo in caso di inadempienze da parte di Enti locali; le modifiche proposte mirano a uniformare la terminologia, specificando che sia sempre la Giunta regionale, e non genericamente “la Regione” o “il Presidente della Giunta”, a esercitare il potere di diffida e nomina dei commissari; correggere errori materiali; eliminare il riferimento ai “termini perentori”, non previsti dalla normativa vigente; estendere a 60 giorni il termine per la diffida in tutti i casi, in luogo dei 30 giorni attualmente previsti in alcune disposizioni. Conclude informando che il testo della proposta si compone di 4 articoli e include una clausola di invarianza finanziaria, trattandosi di disposizioni di natura ordinamentale.
Riconosciuto il carattere ordinamentale del provvedimento, invita a una riflessione più ampia in materia urbanistica, proponendo la redazione di un Testo unico per evitare ripetuti interventi frammentari e poter pensare a nuovi obiettivi.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3 e 4 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra il provvedimento volto alla razionalizzazione e alla tutela del patrimonio immobiliare sanitario pubblico regionale, con l’obiettivo di garantire maggiore chiarezza normativa e omogeneità contabile nella gestione del patrimonio delle Aziende sanitarie regionali. Riferisce, pertanto, che: l’articolo 1, comma 1, prevede una verifica delle iscrizioni contabili relative agli immobili di prima dotazione; il comma 2 del medesimo articolo introduce una disposizione finalizzata al riconoscimento formale della titolarità dei beni immobili in capo alle Aziende sanitarie, in coerenza con la normativa nazionale vigente, stabilendo che la proprietà degli immobili venga trasferita mediante atto formale della Regione, con successiva verifica della corretta iscrizione in bilancio da parte delle Aziende stesse. Precisa, inoltre, che l’articolo 3 contiene la clausola di invarianza finanziaria, nella quale si chiarisce che dall’attuazione della legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Sottolinea, poi, che nella relazione tecnico-finanziaria è specificato come il provvedimento: rechi disposizioni di natura ordinamentale, prive di impatto finanziario sul bilancio regionale; sia finalizzato a garantire maggiore chiarezza in merito alle iscrizioni contabili degli immobili; preveda l’abrogazione di alcune disposizioni regionali, al fine di assicurare maggiore chiarezza applicativa in materia di iscrizione e valutazione dei beni immobili di prima dotazione delle Aziende sanitarie.
Esprime perplessità di natura politica e giuridica, sottolineando il rischio di incostituzionalità e confusione normativa. Evidenzia, quindi, che per trasferire la titolarità giuridica dell’immobile sono necessari provvedimenti amministrativi della Regione, che devono essere emanati e pubblicizzati e successivamente soggetti a trascrizione; precisa, pertanto, che non si tratta di semplici iscrizioni in bilancio, che non hanno valenza e ingenerano confusione, e critica la tecnica legislativa e la finalità della norma, ritenendola in contrasto con il diritto civile e con le norme contabili.
Pur condividendo l’intento di regolamentare e dare coerenza alla gestione degli immobili, esprime preoccupazione per le modalità operative proposte e, sottolineata, quindi, la necessità di linee guida univoche per evitare rilievi della Corte dei conti, mette in guardia contro il rischio di creare un’illusione di ordine giuridico-contabile priva di effetti concreti. Pur condividendo lo spirito della proposta, annuncia l’astensione dal voto del gruppo Partito Democratico a causa dei non fugati dubbi tecnici.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono
approvati e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra il provvedimento quale espressione
concreta dell’interconnessione tra ambito sanitario e tutela ambientale,
soffermandosi sulle criticità del sistema nazionale in materia di spreco
farmaceutico. Richiama i dati relativi alla dispersione di farmaci a livello
nazionale, evidenziando il paradosso per cui l’eliminazione impropria dei
medicinali comporta un aggravio dei rischi ambientali, in assenza di
un’adeguata valutazione della persistenza delle molecole, del loro potenziale
di bioaccumulo e della tossicità.
Segnalata l’assenza di una mappatura
completa dei farmaci preesistenti, rileva che solo l’1,8% dei prodotti in
commercio è accompagnato da dati sufficienti per una valutazione tossicologica
esaustiva, descrivendo, poi, le principali cause alla base dello spreco
farmaceutico, tra cui l’inadeguatezza dei formati di confezionamento e i
comportamenti non sempre corretti da parte dei pazienti, con particolare
riferimento ai farmaci destinati alla cura delle malattie rare, per i quali si
registra il paradosso di una difficile reperibilità a fronte di una contestuale
dispersione.
Evidenzia, quindi, le criticità strutturali
del sistema sanitario calabrese, sottolineando al contempo le opportunità
offerte dalla proposta di legge e gli obiettivi strategici ad essa sottesi,
ribadendo la centralità del nesso tra salute pubblica e sostenibilità ambientale.
Procedendo all’illustrazione analitica del
contenuto normativo, articolato in nove articoli, precisa che sono esclusi
dall’ambito di applicazione i farmaci soggetti a conservazione a temperatura
controllata e quelli contenenti sostanze oppiacee e specifica che la disciplina
si applica sia ai farmaci ad uso umano che a quelli veterinari, in coerenza con
l’approccio integrato “One Health”.
Espressa condivisione e sostegno alla
proposta di legge in esame, che ritiene affronti in modo concreto il tema del
recupero e del riutilizzo dei farmaci, sia ad uso umano che veterinario, sottolinea
come la proposta risponda a una necessità non più rinviabile, inserendosi in
una visione sistemica della sanità fondata sulla responsabilità sociale,
sull’etica della cura e su una rinnovata coscienza ambientale.
Evidenzia, quindi, che la proposta introduce
un sistema strutturato per il riuso dei farmaci in corso di validità,
affermando il principio secondo cui la salute deve essere considerata un
diritto universale, sostenuto da un sistema capace di rigenerare e
redistribuire risorse secondo criteri di solidarietà, giudicando quale gesto di
civiltà recuperare un farmaco, verificarne l’integrità e reimmetterlo in un
circuito virtuoso di donazione.
Ribadisce, pertanto, l’importanza di un
approccio integrato, in linea con il principio di “One Health”, che considera
la salute umana, animale e ambientale come interconnesse e in cui la riduzione
dello spreco farmaceutico è indicata anche come risposta alle emergenze
ambientali.
Sottolineato, ancora, che la proposta
prevede una rete operativa di raccolta, selezione e verifica, fondata sul
coinvolgimento del terzo settore, delle farmacie, degli operatori sanitari e
degli enti locali, con l’impiego di figure professionali qualificate e
procedure tracciabili, specifica che non si tratta di una donazione generica,
ma di un processo regolato, intelligente e sicuro.
Richiama, conseguentemente, le esperienze
già attive sul territorio, come quella del Banco Farmaceutico, emerse nel corso
delle audizioni, che, a suo avviso, rappresentano modelli efficaci e
replicabili, da potenziare attraverso il supporto normativo fornito dalla
legge. Ribadisce, infine, che il ruolo della Regione dovrà essere quello di
regia, impulso e garanzia e annuncia, a nome del gruppo del Partito
Democratico, il voto favorevole alla proposta di legge.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 che
sono approvati e passa all’esame dell’emendamento all’articolo 6, protocollo
numero 14909/A01, a firma del consigliere Laghi, a cui cede la parola per
l’illustrazione.
Dà lettura dell’emendamento, volto a
sostituire integralmente l’articolo 6 della proposta di legge, sottolineando
che esso è finalizzato a rafforzare l’impianto informativo della proposta di
legge, garantendo trasparenza, tracciabilità e supporto operativo alla rete di
soggetti coinvolti nel riutilizzo dei farmaci.
Pone ai voti l’emendamento, che è approvato
con il parere favorevole della Giunta regionale, pertanto l’articolo 6 è
sostituito, e passa all’esame dell’emendamento all’articolo 7, protocollo
numero 14909/A02, invitando il proponente ad illustrarlo.
Dà lettura dell’emendamento, volto a
modificare il comma 1 dell’articolo 7 della proposta, per meglio esplicitare il
principio di invarianza finanziaria.
Riferisce che, a ulteriore chiarimento, è
stata presentata anche una variazione della relazione tecnico-finanziaria
allegata alla proposta e che l’emendamento dispone la soppressione del
riferimento ai dati del SIR (Sistema Informativo Regionale) contenuto nel comma
1 dell’articolo 7, rubricato “Clausola valutativa”, al fine di rendere più
coerente e tecnicamente corretta la formulazione della norma.
Conclude ribadendo che la modifica proposta
è di natura ordinamentale e contribuisce a rafforzare la coerenza interna del
testo legislativo, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
Pone ai voti l’emendamento, che è approvato
con il parere favorevole della Giunta regionale, e l’articolo 7 che è
approvato, per come emendato; indi, preso atto del nuovo quadro finanziario,
depositato dal consigliere Laghi con documento protocollato al numero
14909/A03, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, che è
approvata, così come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta finalizzata alla
modifica della normativa regionale in materia di demanio marittimo, con
particolare riferimento alla disciplina dei complessi turistico-ricettivi
all’aria aperta. Sottolinea, quindi, come la Calabria, con circa 800 km di
litorale e paesaggi di elevato pregio naturalistico, presenti un forte
potenziale di sviluppo turistico sostenibile e ricorda che, in tale direzione,
è stata recentemente approvata la legge regionale 18 marzo 2025, n. 14, che
disciplina in modo articolato le diverse tipologie di strutture ricettive
all’aria aperta, sia nelle aree costiere che in quelle interne. Precisa, poi,
che, al fine di chiarire alcuni dubbi interpretativi e armonizzare la normativa
vigente in materia di demanio marittimo, la proposta di legge intende
sostituire integralmente il comma 6 dell’articolo 9 della legge regionale 21
dicembre 2005, n. 17.
Evidenzia, poi, che la formulazione attuale
del comma 6 ha generato, nel tempo, difficoltà applicative e incertezze
interpretative, in particolare in relazione alla possibilità di realizzare aree
attrezzate per la sosta di camper, roulotte e manufatti prefabbricati su aree
demaniali marittime e che tali criticità hanno ostacolato l’attuazione dei
piani comunali di utilizzo delle spiagge previsti dall’articolo 12 della
medesima legge.
Precisa, pertanto, che la nuova formulazione
proposta rinvia espressamente alla legge regionale n. 14/2025 per quanto
riguarda la realizzazione di complessi turistico-ricettivi all’aria aperta su
aree demaniali marittime, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali
in materia di concessioni demaniali.
Sottolineata l’urgenza dell’intervento
legislativo, anche in considerazione dell’imminente stagione estiva e della
necessità di garantire certezza normativa agli operatori del settore, illustra
la struttura della proposta di legge, in particolare precisando che: l’articolo
1 sostituisce il comma 6 dell’articolo 9 della legge regionale 17/2005;
l’articolo 2 contiene la clausola di invarianza finanziaria, in considerazione
della natura ordinamentale della norma; l’articolo 3 disciplina l’entrata in
vigore, prevista per il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino
Ufficiale Telematico della Regione Calabria.
Infine, evidenzia che la proposta si
inserisce in un percorso di semplificazione normativa e di valorizzazione del
patrimonio costiero calabrese, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo
sostenibile e di razionalizzazione amministrativa.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono
approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta, già esaminata in sede
di Commissione Affari istituzionali e successivamente approvata dalla
Commissione Bilancio in merito alla compatibilità finanziaria, finalizzata
all’abrogazione della legge regionale 17 agosto 2009, n. 25, che disciplina le
modalità di svolgimento delle elezioni primarie per la selezione dei candidati
alla carica di Presidente della Giunta regionale.
Evidenziato che la normativa, sin dalla sua
entrata in vigore, non ha mai trovato concreta applicazione e che le
disposizioni transitorie previste dalla legge non hanno condotto alla
realizzazione di alcuna tornata di elezioni primarie, anche a causa del mancato
interesse da parte dei partiti, dei movimenti politici e delle associazioni
operanti sul territorio regionale, sottolinea che la legge ha generato
esclusivamente un vincolo sul bilancio regionale senza produrre effetti
concreti sul sistema democratico e sulla selezione dei candidati. Precisa,
quindi, che con l’abrogazione si intendono semplificare i procedimenti
elettorali regionali, garantendo maggiore chiarezza e razionalità
all’ordinamento regionale.
Precisato, poi, che l’abrogazione non limita
in alcun modo la possibilità per partiti e movimenti politici di organizzare
autonomamente le proprie elezioni primarie, evidenzia, per contro, il risparmio
di spesa derivante dall’abrogazione, che consente di liberare risorse
precedentemente vincolate e di destinarle a finalità prioritarie, come la
realizzazione di presidi di legalità e sicurezza.
Illustra, infine, la struttura della
proposta, composta da tre articoli, sottolineando che si inserisce in un
percorso di semplificazione normativa e di razionalizzazione delle risorse
pubbliche, volto a garantire maggiore efficienza amministrativa e a costruire
un ordinamento regionale più snello, coerente e orientato al raggiungimento di
obiettivi concreti per le comunità calabresi.
Espressa contrarietà alla proposta di legge
di abrogazione, già manifestata in sede di Commissione competente, giudicandola
errata nel merito e nel momento storico in cui viene presentata, sottolinea
come, per contro, rischi di trasmettere un messaggio contrario alla volontà dei
cittadini, in un contesto caratterizzato da un elevato tasso di astensione e da
una crescente crisi di rappresentanza democratica.
Evidenziato, quindi, che la normativa
nazionale ha progressivamente limitato la possibilità per gli elettori di
scegliere direttamente i propri rappresentanti, favorendo meccanismi elettorali
bloccati e centralizzati, precisa che, in tale contesto, la legge regionale
oggetto di abrogazione, pur mai applicata, rappresentava un segnale di
democrazia diretta e partecipazione dal basso, offrendo ai cittadini la
possibilità teorica di proporre un proprio candidato alla presidenza della Regione.
Contesta, pertanto, la motivazione economica
posta a giustificazione dell’abrogazione, ritenendo non significativo l’importo
previsto in bilancio (60.000 euro) rispetto al valore simbolico e democratico
dello strumento.
Richiamata, poi, l’attenzione sulla
necessità di un confronto più ampio e strutturato sulle regole democratiche e
sulla legge elettorale regionale, ricorda di aver presentato, insieme al
collega Mammoliti, una proposta di modifica della legge elettorale, finalizzata
tra l’altro all’abbassamento della soglia di sbarramento, attualmente fissata
all’8%, e all’introduzione di un meccanismo di voto disgiunto per la scelta
autonoma del presidente della Giunta e dei consiglieri regionali.
Infine, auspica l’apertura di un tavolo
politico non strumentale tra maggioranza e opposizione sulla legge elettorale.
Evidenzia la necessità, alla luce della
crisi della rappresentanza politica e della crescente disaffezione elettorale,
di individuare strumenti idonei a favorire il coinvolgimento attivo dei
cittadini nei processi democratici. Condivide, quindi, le osservazioni espresse
dal consigliere Lo Schiavo, ritenendo che le motivazioni alla base della
proposta di abrogazione non trovino giustificazione né sul piano politico né su
quello economico, configurandosi piuttosto come una restrizione degli spazi di
partecipazione democratica.
Rilevato come, in Calabria, i poteri
attribuiti al Presidente della Giunta regionale risultino particolarmente
estesi, a fronte dell’assenza di un meccanismo di elezione diretta disgiunta,
che invece è previsto nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti,
sottolinea che i cittadini calabresi votano esclusivamente per i consiglieri
regionali, senza poter esprimere una scelta autonoma sul Presidente.
Espresse, pertanto, perplessità circa
l’opportunità di procedere all’abrogazione della norma in prossimità della
conclusione della legislatura, osserva che, in assenza di attuazione, le
risorse stanziate possono comunque essere rimodulate e ritiene che sarebbe
stato più corretto e democratico aprire un confronto ampio su una riforma
complessiva del sistema elettorale regionale, anche in considerazione della
soglia di sbarramento attualmente fissata all’8%, significativamente più alta
rispetto ad altre Regioni, dove si attesta tra il 3% e il 5%.
Giudicata, infine, la scelta politicamente
inopportuna, poiché non contribuisce a contrastare il sentimento di
antipolitica né a incentivare la partecipazione al voto, ribadisce che i
cittadini calabresi non hanno la possibilità di eleggere direttamente il
Presidente della Regione.
Esprime con convinzione la necessità di una
revisione dell’attuale legge elettorale regionale, ritenendo eccessivamente
elevata la soglia di sbarramento dell’8%, che, a suo avviso, di fatto esclude
una parte significativa dell’elettorato dalla rappresentanza in Consiglio
regionale. Ritiene pertanto urgente un intervento normativo in tal senso.
Pur condividendo le criticità del sistema
elettorale, non ritiene che l’astensione dei cittadini sia direttamente
riconducibile alla presenza o meno della legge sulle primarie, sottolineando
che i partiti, qualora lo ritengano opportuno, possono comunque organizzare
autonomamente consultazioni interne. Evidenziato, poi, che, con l’approvazione
della proposta in esame, viene meno esclusivamente il finanziamento pubblico
previsto dalla normativa vigente, ricorda che, nel corso degli anni, la legge
sulle primarie non è mai stata attivata dai partiti politici e sottolinea la
necessità di dare un segnale positivo ai cittadini attraverso un atto di
razionalizzazione normativa. Conclude annunciando il suo voto favorevole alla
proposta di legge.
Non condivise le posizioni espresse dai
consiglieri Lo Schiavo e Mammoliti, ribadisce che la legge in oggetto, mai
applicata nel corso degli ultimi quindici anni, ha di fatto vincolato risorse
economiche senza produrre effetti concreti. Condivide, invece, le
considerazioni del consigliere Laghi in merito alla partecipazione democratica,
ritenendo che essa non si misuri attraverso strumenti formali come la legge
sulle primarie, bensì attraverso la capacità delle istituzioni di compiere
scelte concrete e di restituire fiducia ai cittadini.
Riconosciuta, poi, la rilevanza del tema di
una riforma complessiva del sistema elettorale regionale, giudicandolo serio e
meritevole di un confronto approfondito, ritiene che ciò non possa costituire
un ostacolo all’approvazione di un intervento di semplificazione normativa. Infine,
considera che, in assenza di attuazione, la legge abbia perso la propria
funzione e che, pertanto, sia necessario procedere con coerenza alla sua
abrogazione.
Rileva come il dibattito in corso evidenzi
l’assenza di una visione organica e la difficoltà di portare all’attenzione
dell’Aula proposte di riforma complessive riferite ai modelli di governo.
Collegandosi a quanto affermato dal consigliere Lo Schiavo, sottolinea la
necessità di affrontare il tema con onestà intellettuale, precisando che la
legge del 2009 sulle primarie non è nata con l’obiettivo di attribuire ai
cittadini la possibilità di eleggere direttamente il Presidente della Regione.
Invita, pertanto, a non strumentalizzare la
questione, ribadendo che il tema in discussione è l’utilità o meno della legge
sulle primarie per i cittadini calabresi, e osserva che occorre prendere atto della
mancata applicazione della norma e riconoscerne l’inefficacia.
Annuncia, quindi, il voto di astensione del
Partito Democratico, motivandolo con la contrarietà al metodo adottato dalla
maggioranza, che ritiene intervenga con riforme parziali anziché promuovere un
confronto ampio e strutturato su una revisione complessiva del sistema.
Giudica eccessiva la discussione sin qui
svoltasi, in considerazione dell’inefficacia, ad oggi, della legge della cui
abrogazione si discute.
Contrariamente al Presidente del Consiglio,
giudica opportuna la discussione sull’abrogazione di uno strumento capace di
dare voce dal basso ai cittadini; a suo avviso è necessario comprendere a chi
produca vantaggi tale abrogazione, ritenendo che neanche la questione delle
risorse economiche giustifichi la preoccupazione per tale strumento.
Infine, apprezzato qualunque strumento
capace di alimentare gli istituti di democrazia e di attivare le scelte dal
basso, annuncia il suo voto contrario alla proposta di abrogazione, paventando
di essere l’unico consigliere ad esprimere una tale valutazione.
Ritiene utile la discussione e non condivide alcune considerazioni in favore dell’abrogazione di uno strumento che reputa democratico e giusto, soprattutto nei confronti dei cittadini.
Annuncia, quindi, il suo voto di astensione, e chiede ai capigruppo di sollecitare i Presidenti affinché i provvedimenti siano discussi in seno alle Commissioni competenti che rappresentano il luogo deputato per dare la giusta importanza ai provvedimenti, tra cui quello oggi in discussione.
Annuncia il suo voto favorevole, ritenendo che la democrazia si possa espletare diversamente poiché tale strumento potrebbe allontanare i cittadini dal dibattito democratico.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3, che sono approvati, e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Illustra la proposta di legge che mira a
modificare la legge regionale numero 16 del 2024, al fine di consentire il
pieno avvio e la conseguente operatività dell’Agenzia regionale di sviluppo
delle aree industriali e per l’attrazione di investimenti produttivi.
Riferisce che la proposta di legge si compone
di tre articoli e non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Nel manifestare la posizione critica della minoranza, ritiene che la proposta presentata come un atto tecnico, in realtà regoli il trasferimento di tutto il patrimonio della Fondazione Terina a seguito della sua liquidazione coatta.
Considerato il fallimento sancito e la drammaticità della situazione, invita a una maggiore responsabilità rispetto alla nascita di tali enti destinati al fallimento auspicando, di contro, attenzione e contributi per addivenire a risultati concreti.
Pone ai voti l’articolo 1 che è approvato.
Riferisce che dopo l’articolo 1 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 15190, a firma del consigliere Graziano, aggiuntivo dell’articolo 1-bis, e invita il proponente ad illustrarlo.
Illustra l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 1-bis precisando che esso contiene modifiche al comma 5 e al comma 6 dell’articolo 9, che mirano a specificare e precisare la tipologia dei vincoli la cui efficacia è comunque stabilita dalle norme nazionali. Precisa, quindi, che la modifica è resa necessaria a ragione di una contraddizione interna tra i commi dello stesso articolo della legge regionale numero 16 del 2024, laddove, al comma 2, si stabilisce giustamente l’equiparazione dei Piani Regolatori delle aree industriali ai Piani territoriali di Coordinamento di cui agli articoli 5 e 6 della Legge numero 1150 del 1942 e, al comma 6, non vengono precisati i vincoli che per norma nazionale hanno durata limitata.
Recepito il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore, pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Sottolineate le perplessità manifestate dalla consigliera Bruni e dichiarato il suo voto contrario, invita a valutare meglio le modifiche proposte rinviando la discussione.
Ritenuto che la proposta e le modifiche siano state discusse nell’ambito della Commissione competente, pone ai voti gli articoli 2 e 3 che sono approvati, così come la legge nel suo complesso, che è approvata per come emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Interrogazioni a risposta immediata
Ricorda le modalità di svolgimento delle interrogazioni.
Interrogazione
a risposta immediata numero 268/12^ di iniziativa del consigliere D. Tavernise: “Attivazione urgente di bus sostitutivi a
servizio degli utenti della costa ionica in coincidenza con il Frecciarossa
Sibari-Bolzano”
Atteso che l’interrogazione è superata poiché risalente al 7 ottobre 2024, ribadisce la richiesta di impegno alla Giunta regionale per i lavori inerenti alla linea Frecciarossa.
Interrogazione
a risposta immediata numero 299/12^ di iniziativa del consigliere F. Laghi:
“Sui rischi relativi alla tutela e salvaguardia dei Gigli di Mare nel Comune di
Praia a Mare”
Illustra
l’interrogazione, seppur datata e reiterata nel tempo, per sapere quali misure si intendano adottare con
l’urgenza che la situazione richiede, nel rispetto di quanto previsto dalla
legge regionale numero 47 del 2009 e nell’ottica della salvaguardia del
patrimonio ambientale, per evitare che il Comune di Praia a Mare possa
ulteriormente danneggiare la zona ove si trovano gigli di mare.
Illustra l’impegno che il Dipartimento ambiente ha
profuso negli ultimi anni invitando le amministrazioni a non utilizzare mezzi
pesanti per tutelare le aree protette, ma anche attivando azioni per la tutela
della biodiversità con il monitoraggio delle specie di flora e fauna,
stanziando 3 milioni di euro per la tutela della
biodiversità, integrando la normativa regionale e prevedendo l’istituzione del
servizio delle guardie ecologiche volontarie per la vigilanza ambientale.
Ringrazia l’assessore e ribadisce ulteriormente l’invito a porre attenzione alla repressione degli atti vandalici.
Interrogazione
a risposta immediata numero 323/12^ di iniziativa dei consiglieri R. Mammoliti,
A. Lo Schiavo: “Sulla mancanza di posti letto e di barelle nell'Ospedale di
Vibo Valentia”
Comunica che l’interrogazione è rinviata per assenza del Presidente della Giunta regionale.
Interrogazione
a risposta immediata numero 338/12^ di iniziativa del consigliere R. Mammoliti:
“Sulla mancanza di aghi per la chemioterapia nel reparto di oncologia del
presidio Ciaccio-De Lellis dell'Azienda ospedaliera “Renato Dulbecco” di
Catanzaro”
Comunica che l’interrogazione è rinviata per assenza del Presidente della Giunta regionale.
Interrogazione
a risposta immediata numero 346/12^ di iniziativa dei consiglieri E. Alecci,
Amalia Bruni: “Ospedale di comunità di Tropea”
Comunica che l’interrogazione è rinviata per assenza del Presidente della Giunta regionale.
Interrogazioni a risposta scritta
Interrogazione
a risposta scritta numero 233/12^ di iniziativa del consigliere D. Tavernise: “Emergenza occupazionale dei lavoratori
dell'Abramo Customer Care”
Atteso che trattasi di un’interrogazione risalente al 2024 in merito alla vertenza, poi risoltasi positivamente, chiede notizie in merito alle mansioni a cui i lavoratori sono stati assegnati.
Evidenziato l’impegno profuso dal governo regionale e dal Ministero competente per la risoluzione della vertenza che ha portato all’assorbimento di tanti lavoratori dalla nuova azienda, scongiurando così la perdita di 800 posti di lavoro, sottolinea aspetti quali il mantenimento dei livelli occupazionali e la programmazione delle attività formative.
Sottolineato che l’interrogazione è parzialmente superata, atteso l’avvenuto collettamento, auspica per il futuro l’attuazione di interventi strutturali finalizzati a evitare situazioni emergenziali.
Riferisce che, nelle more della seduta consiliare, è pervenuta la risposta scritta.
Riferito di aver letto la risposta, auspica un intervento al riguardo dell’assessore al ramo.
Sottolinea che l’assessore ha già risposto.
Riferite, preliminarmente, le preoccupazioni di alcuni Comuni che hanno impugnato il Piano e preso atto dell’apertura al riguardo da parte del governo regionale, chiede di conoscere lo stato dei lavori e se sia auspicabile una possibile modifica in futuro.
Precisato che l’interrogazione può considerarsi superata, riferisce che, grazie all’impegno del governo regionale, sono state approvate le norme transitorie che, di fatto, hanno sbloccato la situazione e prorogato le osservazioni fino al 31 dicembre 2025.
Sottolinea, quindi, che ciò consentirà ai privati e agli Enti locali di far pervenire le osservazioni per arrivare all’approvazione definitiva del Piano sulla base delle esigenze dei territori.
Preso atto dell’attenzione del governo regionale per le esigenze dei territori, ribadisce le problematiche di alcuni Comuni come, in particolare, il Comune di Davoli, che ha impugnato il provvedimento, auspicando che la Regione sia parte attiva nel recepimento delle osservazioni.
Precisa che le osservazioni del Comune di Davoli sono state recepite e la problematica risolta. Riferisce, altresì, che è stato istituito un Tavolo permanente tra il Dipartimento Ambiente e l’Autorità di bacino.
Illustra l’interrogazione ricordando che la legge regionale numero 6 del 2023 prevedeva l’assunzione a tempo determinato di 132 unità, tra diplomati e laureati, a supporto dei Dipartimenti regionali per l’attuazione del PNRR e rilevando che, a distanza di tempo, solo 42 persone sono state effettivamente assunte, generando un notevole risparmio sul budget previsto.
Evidenziato che i contratti di questi 42 dipendenti risultano scaduti a febbraio 2025, reputa inaccettabile attendere mesi per ottenere chiarimenti, considerato che l’interrogazione è stata presentata a febbraio 2024.
Ritenuta superata l’interrogazione, riferisce che, alla scadenza della Convenzione firmata dal Dipartimento programmazione comunitaria con FinCalabra, è stata prevista la contrattualizzazione di 42 persone, successivamente, sono stati prorogati i contratti fino a 30 mesi con l’utilizzo delle risorse derivanti dai risparmi conseguiti.
Relativamente alla stabilizzazione, riferisce che la legge numero 6 del 2023, in modo esplicito, non prevede la stabilizzazione dei lavoratori.
Ringraziato l’assessore, prende atto del risultato positivo per rilevando la persistenza della problematica del precariato.
Riferisce di aver concordato con il consigliere Lo Schiavo il differimento della trattazione dell’interrogazione, atteso che trattasi di una problematica complessa e in continua evoluzione, in considerazione di un contenzioso in atto. Comunica, quindi, che si terrà un Tavolo di confronto in Dipartimento.
Conferma l’incontro che si terrà a breve con l’assessore presso il Dipartimento regionale.
Riferisce che, nelle more della seduta consiliare, è pervenuta la risposta scritta.
Sottolineato che l’erosione costiera rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi per i Comuni calabresi, riferisce che la Calabria detiene il primato nazionale per chilometri di costa soggetti a erosione, con il 46% delle coste basse già modificate e l’82% dei Comuni costieri ha aree classificate a pericolosità molto elevata.
Evidenziato che le cause principali sono riconducibili ai cambiamenti climatici, alla riduzione degli apporti fluviali e agli interventi umani, sottolinea che dal 2010 al 2024 si sono verificati 82 eventi estremi, aggravando la vulnerabilità del territorio.
Rilevato che, nonostante l’esistenza di un Masterplan del 2013, accordi di programma e circa 40 milioni di euro destinati a 15 progetti prioritari, gli interventi realizzati sono risultati inefficaci o superati da nuove emergenze, reputa che l’approccio frammentario e il mancato aggiornamento della pianificazione abbiano compromesso l’efficacia delle azioni.
Ritenuti inaccettabili ulteriori ritardi nell’attuazione degli interventi, reputa urgente un aggiornamento del Masterplan con un approccio integrato e preventivo e sottolinea la necessità di passare dalla logica emergenziale alla prevenzione scientificamente fondata.
Precisato che la problematica è all’attenzione del Dipartimento, riferisce che nella risposta all’interrogazione si fa riferimento all’intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale tra Scogli delle formiche e Pizzo Calabro, sottolineando che la realizzazione degli interventi è subordinata alla verifica della presenza di praterie di Posidonia oceanica.
Data, quindi, lettura della risposta all’interrogazione, riferisce, altresì, che è in corso l’aggiornamento del Masterplan regionale, in collaborazione con l’Università Mediterranea e l’Autorità di Bacino e sottolinea che sono in corso interlocuzioni con il mondo accademico per formalizzare una Convenzione che guiderà l’aggiornamento del Piano.
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo